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L'OSPITETutela degli alberi e cura del territorio a Lugano

01.07.15 - 09:40
di Raoul Ghisletta, consigliere comunale
Tutela degli alberi e cura del territorio a Lugano
di Raoul Ghisletta, consigliere comunale

Disboscamenti e mancanza di tutela di alberi di pregio nei Piani regolatori sono due problemi emersi recentemente dalle risposte del due interrogazioni, che avevo posto sul tema dei pericoli naturali e della cura del territorio.

Nella prima risposta l’Esecutivo cittadino indica che i servizi comunali sono stati sensibilizzati a verificare i casi più critici legati ai pericoli naturali e a prendere provvedimenti con l’Ufficio cantonale dei pericoli naturali. Viene pure menzionato il lavoro intrapreso per la pianificazione locale, sia in via cautelare e provvisoria (come per la frana di Cimadera), sia in via definitiva. Nella citata risposta si parla della nota vicenda legata alla costruzione di una megavilla a Davesco, alle strade d’accesso e al disboscamento avvenuto illegalmente nella proprietà circostante la villa: quest’ultima illegalità è stata sanata da un provvedimento per il ripristino dell’area boschiva, che è avvenuto a seguito dell’intervento dell’autorità forestale cantonale.

La situazione è invece insoddisfacente per la tutela di vari alberi secolari situati nelle zone abitate, in quanto spesso non figura una loro protezione nei Piani regolatori. Lo scrive il Municipio per quanto concerne gli alberi di Villa Favorita toccati da “condotte sotterranee captazione acque del lago con accesso per servizio e manutenzione” per di Luce. È però in corso di approvazione una variante sui beni culturali, che permetterà una protezione maggiore del parco e che includerà i cipressi esistenti sul viale a lago di Villa Favorita.

Purtroppo invece il Parco dell’ex Clinica San Rocco non è stato tutelato dal Piano regolatore e lo scempio di alberi è stato totale. Il 17 aprile 2014 sono stati tagliati 27 abeti rossi, 1 betulla e 4 castagni. In seguito il 18 novembre 2014 il Consiglio di Stato ha autorizzato il taglio dell’ultimo Cedrus Deodara, malgrado la perizia di uno specialista selvicoltore avesse indicato che l’imponente albero fosse “sano, in sicurezza e con buone prospettive di vita” e malgrado il si fosse opposto al taglio dell’albero. Il , nella risposta alla seconda interrogazione, si impegna ad inventariare le piante ed alberature presenti all’interno della zona edificabile, proteggendo in particolare gli alberi monumentali. È quindi imminente l’avvio di un progetto pilota, ad opera del Dicastero competente, per la messa a punto di strumenti per il censimento del patrimonio arboreo pubblico, iniziando da quello di proprietà pubblica.

Le risposte del Municipio vanno salutate positivamente per la volontà di fare di più su questo fronte, ma sono solo parzialmente tranquillizzanti, perché gli scempi di alberi avvengono, come mostrano i casi citati, soprattutto da parte di privati e i tempi di adattamento dei piani regolatori appaiono lunghi. Occorre quindi accogliere al più presto “Salvaguardiamo la natura e le piante”, purtroppo pendente dal 30.6.2011 nella Commissione della legislazione del Consiglio comunale. In generale, è un peccato che numerose mozioni interessanti rimangano inevase da parte del Consiglio comunale di Lugano o non attuate da parte del Municipio. La loro adozione permetterebbe infatti di prevenire i problemi, anziché di rincorrerli a danno avvenuto.

 


Raoul Ghisletta, consigliere comunale

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