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L'OSPITEPolizia Unica, la visione dell’OCST

22.06.15 - 06:00
di OCST Funzionari di Polizia
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Polizia Unica, la visione dell’OCST
di OCST Funzionari di Polizia

Nella prossima riunione di Gran Consiglio è prevista una discussione sulla proposta presentata con una mozione dal deputato Galusero di costituire una Polizia unica nel nostro Cantone. Il tema è stato molto dibattuto tra chi vuole unire le forze per dare maggior efficacia ai servizi di polizia e chi ritiene fondamentale mantenere dei corpi di polizia comunali.

La nostra associazione sindacale – come più volte ribadito già dalla prima riforma sulla polizia cantonale – è sempre stata favorevole all’implementazione di una sola forza di polizia sul nostro territorio. Una posizione sostenuta dal rapporto di maggioranza sulla mozione Galusero ma non completamente esclusa da quello di minoranza che tuttavia ritiene tale opzione prematura.

La Legge sulla collaborazione fra la Polizia cantonale e le Polizie comunali, approvata nel 2011, sarà concretamente implementata solo a partire dal primo settembre 2015. Arrivare ora con una proposta che di fatto sconfessa un’impostazione che ancora non è entrata in vigore sembra effettivamente poco ragionevole.

Se da un parte sorge qualche dubbio sull’efficacia della nuova legge, non essendo chiara la reale condivisione da parte di tutti i Comuni e la loro convinzione nell’assumere fino in fondo tutti gli oneri previsti dalla nuova impostazione, è sempre bene evitare i processi alle intenzioni e dunque è corretto prevedere un periodo di verifica sull’efficacia della nuova legge.

Da parte nostra riteniamo che il processo di regionalizzazione delle polizie comunali debba proseguire così come proposto dalla legge. Ma lo stesso deve essere visto come un primo passaggio per arrivare in tempi ragionevoli all’attuazione di una polizia unica. Non dimentichiamo che anche i responsabili del Dipartimento delle istituzioni prevedono comunque che questo non potrà avvenire prima del 2021.

Riteniamo dunque ci sia il tempo necessario per attuare la prima fase di cambiamenti per la quale sarà indispensabile la convinta partecipazione dei Comuni. Sarebbe un peccato che, dopo anni di rivendicazioni da parte delle amministrazioni comunali per maggiori competenze, deleghe e indipendenza, le opportunità previste dalla legge non venissero assunte interamente. Il Dipartimento delle istituzioni è poi chiamato a proporre l’ulteriore passaggio alla Polizia unica tramite un progetto che, contrariamente a quello oggi in discussione, sia realmente condiviso da tutte le parti.

Non da ultimo ci preme sottolineare due aspetti che devono essere ben chiari a chi dovrà prendere le scelte future. Innanzi tutto la sicurezza del cittadino è prioritaria e coinvolge tutte le sfaccettature legate alla garanzia del mantenimento dell’ordine costituito. Questo non si traduce solo in prevenzione sommaria, ma in azioni concrete di fermo, contrasto e perseguimento penale di chi mina il nostro benessere e chi opera in questo settore deve essere messo nelle condizioni di porlo fare con efficienza ed efficacia.

Il secondo aspetto è che la dispersione della forze sul terreno è uno spreco di risorse. Sono circa 1500 le persone che operano nelle forze dell’ordine o in servizi ausiliari di polizia, un numero importante che potrebbe coprire il fabbisogno cantonale. Tuttavia la metà di queste sono ripartite tra quattro corpi federali ed una trentina di Polizie comunali. I restanti 700 collaboratori rappresentano la polizia cantonale. Le competenze sono tuttavia differenti e sovente gli interventi non sono sussidiari ma si sovrappongono. Non vi è dunque un razionale utilizzo delle forze in campo e soprattutto in un periodo di ristrettezze economiche non è sbagliato prevedere un organizzazione che possa anche razionalizzare i costi.

Riteniamo dunque che si possa procedere all’implementazione totale della LcPol con relative deleghe che i Comuni devono responsabilmente assumersi per poi valutare come e quando giungere ad un corpo unitario di polizia.

OCST Funzionari di Polizia - Andrea Wehrmuller, Presidente - Lorenzo Jelmini, Segretario

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