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L'OSPITENodi irrisolti sul futuro della vecchia linea del Gottardo. Il Cantone si attivi

20.04.15 - 15:23
Astuti (Associazione degli utenti del trasporto pubblico)
Foto Ti-Press
Nodi irrisolti sul futuro della vecchia linea del Gottardo. Il Cantone si attivi
Astuti (Associazione degli utenti del trasporto pubblico)

L’Astuti (Associazione degli utenti del trasporto pubblico –Sezione ticinese di Pro Bahn) esprime la propria forte preoccupazione per i destini della linea ferroviaria storica del San Gottardo tra Biasca ed Erstfeld e, questo, dopo l’apertura della galleria legata alla Nuova trasversale ferroviaria alpina (Ntfa).

Quando, alla fine del 2016, sarà aperto il nuovo tunnel di base lo scenario dei collegamenti su rotaia tra il Sud ed il Nord della Svizzera è destinato a cambiare radicalmente. Il traffico passeggeri a lunga percorrenza e quello delle merci utilizzerà il nuovo tracciato e ciò senza attendere l’apertura della futura galleria del Monte Ceneri (2019).

Di fronte al rischio di abbandono della vecchia linea la quale, attualmente, comporta spese di manutenzione di circa 48 milioni annui e un ammontare degli investimenti di rinnovamento pari a 50 milioni, le Ffs, dopo aver ottenuto il rinnovo del diritto di esercizio fino al 2017,  intendono garantire un collegamento orario tra Erstfeld e Biasca nelle due direzioni (con eventuale prolungamento fino a Lugano)  con treni Regio Express (RE).

Il progetto delle Ffs fa seguito al rifiuto, da parte dell’Ufficio federale dei trasporti, di prendere in esame la candidatura della Südostbahn. Per quanto riguarda il Ticino fermate regolari sono garantite (come attualmente per i treni Interregio- IR) ad Airolo, Faido e Biasca, con l’eventuale aggiunta di altre soste supplementari.  Per questa soluzione, secondo il rapporto del 14 ottobre 2014 elaborato  dal Consiglio federale in seguito agli interventi in parlamento di Remigio Ratti (1999) e di Isidor Baumann (2012), sono da prevedere perdite di esercizio tra i 16 ed i 18 milioni. 

Si aggiunga che alla fine del 2017 dovrà essere rinnovata la concessione per l’utilizzo del vecchio tracciato il quale, a causa delle perdite di esercizio citate (nonostante il previsto calo dei costi di manutenzione ed investimento attuali) potrebbe essere declassato da linea di lunga percorrenza a percorso per il traffico regionale e ciò chiamerebbe alla cassa, in misura importante, i Cantoni di Ticino e Uri. È una ipotesi per nulla fantasiosa. Se questa ipotesi dovesse tradursi in realtà, sarà in grado il Ticino di far fronte agli impegni che gli potrebbero venire richiesti ? Quali contatti sono stati stabiliti con il Canton Uri a questo proposito ?  Sono domande legittime perché in gioco vi è il diritto ad un collegamento regolare e sicuro per la popolazione delle aree periferiche (la Leventina nel caso specifico) e un supporto essenziale per la sua economia turistica. Si tratterebbe anche di apparecchiare proposte per uno sfruttamento alternativo della linea ad esempio per il trasporto delle auto sulla scia di quanto avviene al Loetschberg, alla Vereina e al Furka. Ma è solo una delle  possibilità da studiare. Alla luce DI quanto scritto e delle nubi che si stagliano all’orizzonte l’Astuti è del parere che in Ticino ci SI stia  occupando troppo poco del futuro della  vecchia linea,  preferendo concentrarsi sul raddoppio del tunnel stradale, come sta purtroppo facendo la maggioranza della classe politica.

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