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ANTICIPAZIONIIl ritorno della Opel Monza

10.07.13 - 15:15
Del vecchio modello, per ora, ha solo il nome. Ma la curiosità per scoprire cosa si cela sotto il suo abito è molto alta.
Opel
Il ritorno della Opel Monza
Del vecchio modello, per ora, ha solo il nome. Ma la curiosità per scoprire cosa si cela sotto il suo abito è molto alta.

È da diversi anni ormai che gli affari, alla Opel, non vanno più molto bene. Per diverso tempo non si è fatto che parlare di licenziamenti, di chiusura degli stabilimenti e di nuove collaborazioni per salvare il più importante (e in un erto senso unico) marchio europeo di General Motors. A giudicare dall’ottimismo, dall’impegno e dalla carrellata di novità e innovazioni che vengono sfornate ad un ritmo davvero incessante, non lo si sospetterebbe mai. Con la nascita dell’Insignia il marchio tedesco a cominciato a puntare davvero in alto e a reinventarsi: basti guardare le ultime novità, dal clamoroso successo della Mokka all’inedita Cascada fino alla simpatica Adam. E ora un prototipo che riprende il nome di una grande coupé del suo passato, prodotta dal 1978 al 1986.

PARLA IL DOTTORE - Chiariamo subito che al di la delle linee esterne vige il segreto assoluto su questo prototipo che sarà esposto al pubblico durante il prossimo salone di Francoforte, in programma dal 12 al 22 settembre. A dare qualche anticipazione è il Dr. Karl-Thomas Neumann, il quale afferma subito che “abbiamo un progetto definito e una strategia chiara che guarda al futuro, addirittura fino al 2022! Il piano comprende vari aspetti e aree tematiche, e tutto l’avvenire dei nostri prossimi modelli, delle nostre tecnologie e dei nostri obiettivi sono riuniti in questo prototipo: qui è concentrata tutta la nostra visione del futuro Opel.”

LE CHIAVI DEL FUTURO - Un futuro che, si legge nella nota stampa, si concentra principalmente tra efficienza e connettività. Nel primo caso si lavorerà sull’architettura e sui materiali leggeri nonché l’aerodinamica e i propulsori innovativi. Per quanto riguarda la connettività, invece, Opel vuole dare un contributo alla società armonica e collegata in rete, offrendo le più interessanti possibilità in merito. Ancora bocche cucite sulla tecnica, anche se c’è chi vocifera che tra gli scaffali della GM vi sarebbe una certo pianale a trazione posteriore sviluppato recentemente per la Caddilac ATS pronto da utilizzare, capace di ospitare motori quattro e sei cilindri, cambi manuali e automatici come pure la trazione integrale. Una bella coupé sportiva, forse farebbe bene per innalzare ulteriormente il prestigio del marchio. Chissà. Una cosa comunque è certa: gli oltre 6'000 ingegneri del reparto ricerca e sviluppo avranno un gran bel da fare, nei prossimi anni. E un complimento va sicuramente alla Opel, che riesce a suscitare sempre più curiosità catalizzando l’attenzione su se stessa. Appuntamento a Francoforte.

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