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È un sette rapporti sviluppato autonomamente: ecco come va.
Spetta alla i30, peraltro rinnovata di recente, ad aprire le danze con il nuovissimo cambio doppia frizione DCT. Una trasmissione che Hyundai ha deciso di sviluppare interamente con le proprie mani. Ad oggi sulla i30 - almeno per quanto concerne il mercato elvetico - ben l’80% degli acquirenti ha optato per il cambio manuale. Forse non tanto perché non vi fosse la richiesta per un “automatico” (e le sue concorrenti lo dimostrano) quanto per il fatto che l’automatico disponibile fino ad oggi non è che fosse particolarmente brillante.
L’attuale DCT rappresenta un bel passo avanti anche rispetto al primissimo doppia frizione già visto sulla Veloster, rispetto al quale affronta con maggiore sicurezza il paragone con la durissima concorrenza. I sette rapporti entrano morbidi ai bassi regimi e anche in modalità automatica la guida brillante è assecondata con cambi veloci. Nella modalità manuale, che tuttavia non prevede i comandi al volante, i tempi di cambiata sono soddisfacenti in relazione alle aspettative di una vettura generalista, che nello specifico ha il pregio di non impiegarci un’eternità nella scalate. Cosa che a volte avviene anche con la ben più costosa concorrenza tedesca.
Una trasmissione onesta insomma, che è sicuramente ancora più attesa sulla i40 che non sulla i30. In entrambi i casi sarà disponibile con i motori 1,6 GDi (benzina, 135 cavalli) e 1,6 CRDi (turbodiesel, 136 cavalli) con un sovrapprezzo di 1’900 franchi. Successivamente sarà implementata pure nell’attesa Tucson Turbo e man mano estesa al resto della gamma.
