Aumento del 27% dei canoni abitativi e del 147% per i premi dell'assicurazione malattia
ZURIGO - Sull'arco di due decenni molte voci del bilancio domestico sono aumentate fortemente, in parte assai più dell'inflazione e dei salari: lo rivela un'analisi effettuata dal periodico per consumatori K-Tipp, che registra ad esempio una crescita dei canoni d'affitto del 27% e dei premi di cassa malattia addirittura del 147%.
La rivista ha passato al setaccio 41 punti di spesa, che rappresentano i principali prodotti, servizi, tasse e imposte con cui è confrontato il cittadino elvetico, effettuando un confronto fra il 1996 - anno fra l'altro in cui è diventata obbligatoria l'assicurazione malattia di base - e il 2016.
L'aumento più sensibile è stato osservato proprio per i premi malattia, passati da 2080 a 5140 franchi (adulto con franchigia 300 franchi e infortuni). Nettamente più elevato è anche il prezzo dell'olio combustibile (+118%), che è comunque sceso dai picchi registrati negli ultimi dieci anni, quando la progressione superava anche il 200%.
Un forte incremento è stato fatto registrare pure dal tabacco (+118%) e dalle tariffe bancarie: nel solo arco di tempo fra il 2001 e il 2016 la spesa per tenere conti e depositi è lievitata del 78%. Il gas è salito del 68% (tornando al confronto con il 1996), i giornali e le riviste del 56%, i trasporti pubblici del 37%, la formazione del 36%, i servizi postali del 32%.
Parecchio più a buon mercato (-78%) sono diventati per contro computer, radio, televisioni e apparecchi fotografici. Il costo dei cellulari è sceso del 73%, quello degli abbonamenti della telefonia mobile e fissa del 56%.
Il consumatore deve pagare anche il 17% in meno per attrezzi e apparecchi per casa, il 15% in meno per i libri, il 7% in meno per scarpe e vestiti e il 2% in meno per i mobili.
Poco più cari sono diventati auto (+1%), viaggi e hotel (+5%), elettricità (+7%), dentisti, fisioterapisti, medici e spitex (+9%), come pure diversi alimentari (ma la carne segna +24%).
Per quanto concerne i balzelli imposti dallo stato, vanno segnalati il +12% del canone radiotelevisivo, il +22% dell'imposta federale diretta e il +23% dell'Iva.
La più importante voce di spesa rimane però l'alloggio: uno svizzero vi destina circa un quinto del reddito e in 20 anni le pigioni sono aumentate del 27%. Il dato è quasi perfettamente uguale all'incremento del salario mediano nell'economia privata (+26% fino al 2014), ma è sensibilmente superiore al rincaro medio, che nei due decenni in rassegna si è attestato al 10%.