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CANTONEOggi il pieno costa meno: ma è meglio non saperlo

08.02.17 - 07:09
Segnalare le variazioni di prezzo al distributore, come in Germania: sembra un paradosso, ma per i consumatori sarebbe controproducente
Oggi il pieno costa meno: ma è meglio non saperlo
Segnalare le variazioni di prezzo al distributore, come in Germania: sembra un paradosso, ma per i consumatori sarebbe controproducente

LUGANO - Passare accanto al tuo distributore di fiducia e scoprire che la benzina è scesa di quel paio di centesimi che forse non fanno grande differenza, però fanno piacere. Approfittare subito del calo, anche se il serbatoio è ancora mezzo pieno; oppure attendere e sperare nel corso delle ore, perché invece il prezzo è incrementato.

Maggiore trasparenza, concorrenza più sana - Fantasia? Oggigiorno certo, a dispetto di quel che accade per esempio su in Germania. Dove i gestori, pena multe anche di 100mila euro, sono tenuti a segnalare ogni oscillazione di prezzo, perfino quotidiana: in vista di una maggiore trasparenza e una concorrenza più corretta, entrambe a presunto beneficio dei clienti.

L'app di Migrol: poi il nulla - Eppure la Svizzera, chiamata in causa sulla possibilità di comportarsi alla stessa maniera, nicchia. E se Migrol offre un'app dove confrontare i prezzi delle sue stazioni di servizio, gli altri si mostrano in genere perplessi, preoccupati da costi e fastidi. Ma non solo: «Dubitiamo che un sistema come quello tedesco sia utile», riflette interpellato Roland Bilang, direttore generale dell'associazione Petroleum.

Un mercato troppo statico - Variazioni da segnalare ci sarebbero pure. «È possibile che il costo al litro cambi anche nel corso della giornata, magari a seguito di un rifornimento in cui il carburante è stato pagato qualcosa in meno o in più rispetto alla volta precedente», ammette Renato Gazzola del Tcs, che a cadenza settimanale registra i prezzi medi alla pompa. «Ma il nostro è un mercato statico. Dipendiamo dalle importazioni e i costi di trasporto incidono sui prezzi, fissati a Basilea. Molto arriva dalle chiatte sul Reno».

E paradossale: «Per risparmiare, spenderemmo di più» - Quel che è un bene in Germania, dunque, si rivelerebbe quasi inutile in Svizzera. «Forse là si percorrono lunghe distanze in auto e scegliere il distributore conviene», ipotizza per i consumatori ticinesi il presidente Antoine Casablanca, bocciando l'idea. «Da noi, per risparmiare qualche centesimo, si finirebbe per generare traffico supplementare».

Non ci restano che i mezzi pubblici - Un guaio per l'ambiente, ma anche per il portafogli. «Se per spendere poco di meno si fanno chilometri in più», lascia intendere Gazzola la conclusione del discorso. Che, per Casablanca, dovrebbe prendere tutt'altra piega, virare su altri temi. «Chi vuole risparmiare dovrebbe fare scelte differenti. La prima domanda da porsi è: "Meglio l'auto o il mezzo pubblico?". La questione allora si farebbe più interessante».   

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COMMENTI
 

Masta206 7 anni fa su tio
in che modo sono tenuti a segnalare il cambiamento di prezzo durante la giornata?

vulpus 7 anni fa su tio
Ma è quello che succede nel commercio: per 20 .- di differenza c'è gente che fa la spola da nord a sud del cantone. Mica si può impedirlo. Sul carburante invece c'è da sorridere: se un distributore varia il prezzo, quello accanto fa subito la stessa manovra, e di solito in zona ce ne sono sempre almeno 3. Se poi pensiamo che SOCAR sta acquisendo la maggior parte dei distributori in Ticino, c'è da chiedersi se il mercato Ticinese ha ancora un interesse per le diverse società petrolifere. Sono passati i tempi che gli italiani acquistavano la benzina in Ticino.

gabola 7 anni fa su tio
in un cantone dove la stessa fornitrice in pochi km cambia anche di 5/6 cts al litro il costo o che si trovano distributori in cui costa meno ad airolo che chiasso,altro che non interessargli,la gente portebbe cominciare a porsi domande...
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