Lidl e Coop ci provano, ma gli altri? Cauta Migros, possibilista Denner, contraria Aldi: «Ha una funzione di controllo troppo importante»
LUGANO - E adesso, a chi toccherà? Sarà Migros, oppure Denner, o Aldi Suisse a seguire le orme di Lidl, che da gennaio rinuncerà agli scontrini cartacei? E di Coop che ci prova parzialmente da novembre?
Un anacronismo nell'era no-cash - E non dite che non siete ancora pronti: in un'epoca in cui perfino le carte di credito sono roba vecchia, dove il denaro viaggia sullo smartphone e il cash è cosa che qualche economia di stato addirittura prova ad abolire. Stretto e lungo a volontà, quel foglietto da infilare nella tasca per controllare prima o poi la spesa e i prezzi, e non di rado abbandonato invece a margine del nastro della cassa, era ormai anacronistico: il tempo era venuto di cominciare a rinunciarvi.
Alla Lidl si sceglie di riceverlo - Ha fatto da apripista Lidl: annunciando ieri mattina come, dopo un esperimento felice in agosto nei punti vendita di Yverdon-les-Bains, Payerne e Zurigo-Ohmstraße, da fine gennaio nelle 109 filiali elvetiche sarà consegnato solo a chi ne faccia esplicita richiesta. «Per risparmiare tonnellate di rifiuti cartacei»: circa 30 all'anno, si stima.
Alla Coop si sceglie di rinunciarvi - In sordina, alla Coop accade da novembre: sotto forma di opzione concessa ai possessori della tessera Supercard, che possono ricevere l'elenco degli acquisti via mail; e anche «nelle Coop-to-go lo scontrino di cassa non viene più stampato automaticamente», conferma il portavoce Ramon Gander, spiegando come sia facoltà del cliente farne eventuale domanda.
«Più ordine e pulizia» - Un'attenzione all'ambiente che si traduce anche, non v'era da dubitarne, in un vantaggio economico per chi se ne fa carico: circa 96mila, per esempio, i rotoli di carta che Lidl ha messo in conto di lasciare intonsi, afferma Alessandro Wolf, direttore vendite per la Svizzera. «Oltre a ciò, impiegheremo meno tempo e fatica per le operazioni di riordino e pulizia».
Migros: «Ai nostri clienti piace troppo» - E gli altri? Difficile indovinare chi seguirà. Cauta Migros, che conferma di voler ancora dipendere dalla carta. «La questione non ci è nuova ed è già stata più volte discussa internamente - rivela dal Ticino Luca Corti - Al momento, però, la ricevuta in cassa risulta ancora gradita dalla maggior parte della clientela, quindi non intendiamo eliminarla». Lo confermerebbero anche i sondaggi di tio.ch, dove alle 17 di ieri il 66% ammetteva di tenerlo caro, il 18% di prenderlo e buttarlo dopo una rapida lettura e solo il 16% di rifiutarlo. «Questo ovviamente non esclude che in futuro si possa ridiscutere la questione».
Nulla di fatto (ancora) da Denner - Nessun riscontro positivo e concreto neppure da Denner: «Nell’ambito della strategia per la sostenibilità, esaminiamo costantemente nuove possibilità a favore della tutela dell'ambiente, fra le quali anche la stampa individuale dello scontrino di cassa», osserva la portavoce Grazia Grassi. I tempi, però, paiono non essere ancora maturi.
Aldi: «Liberi di rifiutarlo, però...» - Quanto all'altro discount tedesco, non se ne parla proprio. «Attualmente Aldi Suisse non sta valutando la rinuncia agli scontrini - dice Angelo Geninazzi, portavoce per il Ticino - Questi ultimi infatti svolgono una importante funzione di controllo, sia per il personale di vendita sia per il cliente: in ogni momento è possibile verificare se è stato registrato il prezzo o la quantità giusta dei prodotti acquistati. Inoltre lo scontrino funge anche da documento di garanzia che permette, nei casi in cui si giustifica, di riportare i prodotti acquistati. Se il cliente chiede di sua iniziativa di non ritirare lo scontrino, Aldi Suisse va certamente incontro a questo desiderio. Tuttavia, il cliente deve assumersi il rischio in caso di contestazione e di controlli».