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SVIZZERABNS: politica monetaria invariata

17.03.16 - 09:49
L'istituto d'emissione mantiene fermo fra il -1,25% e il -0,25% il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi
Previsioni
BNS: politica monetaria invariata
L'istituto d'emissione mantiene fermo fra il -1,25% e il -0,25% il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi

ZURIGO - La Banca nazionale svizzera (BNS) lascia invariata la sua politica monetaria: l'istituto d'emissione mantiene fermo fra il -1,25% e il -0,25% il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi, suo principale tasso di riferimento. Vengono anche confermati gli interessi negativi dello 0,75% sui conti giro presso la BNS. La banca centrale corregge invece leggermente al ribasso le previsioni di crescita per il 2016, portandole all'1,0-1,5%.

L'orientamento monetario comunicato oggi è perfettamente in linea con le previsioni degli analisti, che non si attendevano cambiamenti. Stando ai commentatori visto il quadro internazionale non vi era necessità di agire nell'immediato e la BNS doveva conservare le "cartucce di riserva" per eventuali interventi futuri.

Agli occhi dell'istituto la situazione rimane comunque anormale. "Il franco continua a rimanere sopravvalutato", si legge in un comunicato diramato come da tradizione alle 9.30. Gli interessi negativi rendono gli investimenti in franchi meno attraenti: ma la BNS "rimane attiva sul mercato delle divise, per influenzare se necessario l'evoluzione dei cambi".

Le prospettive per l'economia mondiale negli ultimi mesi - prosegue la nota - sono leggermente peggiorate e i mercati finanziari rimangono volatili. L'inflazione arretra a causa del calo del prezzo del petrolio, nel breve periodo, e più sul medio termine a causa delle fosche prospettive sulla congiuntura mondiale.

La BNS prevede per l'anno in corso un rincaro negativo del -0,8%, contro il -0,5% preventivato nel precedente esame della situazione politica e monetaria, in dicembre. Per il 2017 viene avanzata una stima di +0,1% (-0,2 punti rispetto a dicembre), mentre per il 2018 gli economisti della banca puntano su un +0,8%. Tutto questo se il libor a tre mesi rimarrà fermo al -0,75%, mette in guardia l'istituto.

La flessione dei costi del petrolio hanno finora stimolato in misura molto ridotta i consumi nella maggior parte dei paesi, mentre hanno avuto un impatto negativo sulle prospettive di crescita dei paesi produttori di greggio, Stati Uniti compresi. Questi fattori freneranno l'economia mondiale anche nei prossimi mesi. La BNS giudica quindi in modo leggermente meno positivo il futuro della congiuntura del pianeta.

La ripresa dovrebbe continuare a un ritmo moderato nei paesi industrializzati e la crescita dovrebbe continuare a indebolirsi in Cina. I rischi rimangono notevoli. I mutamenti strutturali complessi dell'economia cinese rappresentano un pericolo per la domanda globale. In Europa le debolezze strutturali e le incertezze politiche potrebbero rallentare lo sviluppo economico. Ulteriori turbolenze sui mercati finanziari globali potrebbero causare unpeggioramento delle condizioni di finanziamento per le famiglie e le imprese.

In Svizzera il 2015 ha presentato un'espansione del prodotto interno lordo (Pil) dell'1%. La crescita non poggia però su base ampie: i margini di guadagno di molte imprese restano sotto pressione: questo ostacola la propensione all'investimento e la domanda di lavoro. Negli ultimi mesi il tasso di disoccupazione è tornato ad aumentare.

Considerata anche la modesta dinamica mondiale, la BNS si aspetta perciò una ripresa più lenta del previsto. Per l'anno in corso gli specialisti dell'istituto puntano su una progressione del Pil fra l'1% e l'1,5%, contro l'1,5% stimato in precedenza.

Sul fronte del mercato immobiliare, gli ultimi trimestri hanno confermato la tendenza a una dinamica più debole. La crescita dei volumi ipotecari è di nuovo leggermente diminuita. Gli squilibri però rimangono: la BNS promette di continuare a seguire con attenzione gli sviluppi del mercato e di valutare regolarmente l'opportunità di cambiare i parametri dei cuscinetti anticiclici di capitale.

Franco: scarsa reazione - Il franco ha reagito poco alle decisioni odierne della Banca nazionale svizzera (BNS), ampiamente attese dal mercato: il corso dell'euro continua a sfiorare 1,10 franchi, mentre qualche movimento in più è mostrato dal dollaro, scambiato poco prima delle 10.30 a circa 0,9720 franchi, contro 0,9780 delle prime ore della giornata.

Crescita economica - Nella gallery una panoramica delle previsioni dell'andamento del prodotto interno lordo (Pil) svizzero per il 2016 nonché - quando disponibili - per il 2017. Oggi la Segreteria di stato dell'economia (SECO) e la Banca nazionale svizzera (BNS) hanno corretto al ribasso la loro stima per l'anno in corso.

 

 

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