L'economia globale crescerà del 4%, ovvero 0,3 punti percentuali in meno rispetto alle stime di giugno. Nel 2012 la crescita sarà del 4,0% (-0,5 punti percentuali). La ripresa si è "indebolita" ed è divenuta più "incerta", i rischi sono "chiaramente al ribasso", ha commentato l'FMI, sottolineando che l'economia globale è in una nuova fase pericolosa.
Circa i maggiori paesi europei, il pil della Germania salirà quest'anno del 2,7% (-0,3 punti percentuali rispetto alle previsioni di giungo) per rallentare all'1,3% nel 2012 (-0,7 punti percentuali). La Francia crescerà dell'1,7% nel 2011 e dell'1,4% nel 2012 (rispettivamente -0,4 e -0,5 punti percentuali).
Fra i rischi al ribasso c'è la possibilità che la crisi europea vada fuori controllo e che la già debole ripresa americana si indebolisca ulteriormente. "Lo scenario peggiore è che l'Europa e gli Stati Uniti scivolino in recessione". È dunque "necessario rafforzare le politiche di governo altrimenti non c'è alternativa a una ripresa piena di ostacoli".
Secondo l'organismo internazionale, "nell'area euro è necessario rompere il circolo vizioso avverso fra deboli debiti sovrani e istituzioni finanziarie". "Una crescita debole indebolisce le banche e - mette in evidenza il Fmi - il risanamento dei conti pubblici può ulteriormente indebolire la crescita. Banche deboli e con il potenziale bisogno di più capitale fanno temere per la stabilità di bilancio".
Ma il rallentamento economico tocca anche le economie emergenti: il pil 2011 crescerà del 6,4% (-0,2 punti percentuali rispetto alle previsioni di giugno) e del 6,1% nel 2012 (-0,3%). La Cina continuerà, anche se con una leggera frenata, a essere il motore dell'economia mondiale, con un pil in crescita quest'anno del 9,5% (-0,1 punti percentuali) e del 9,0% nel 2012 (-0,5 punti percentuali). L'India crescerà del 7,8% quest'anno (-0,4 punti percentuali) e del 7,5% nel 2012 (-0,3 punti percentuali).