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Il presidente turco è stato contestato durante un evento in un hotel di New York
NEW YORK - Non c'è pace per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan negli Usa. Dopo le violenze del suo apparato di sicurezza contro alcuni manifestanti nel maggio scorso a Washington, che hanno portato all'incriminazione di almeno 15 dei suoi bodyguard, il leader di Ankara è stata nuovamente contestato ieri sera durante un evento organizzato da una ong turco-americana in un hotel di New York, dove si trovava per l'assemblea generale dell'Onu e un successivo bilaterale con il presidente Usa Donald Trump.
Come mostrato dalle immagini circolate sui media locali, un piccolo gruppo di dimostranti che ha interrotto il suo intervento, urlando tra l'altro «terrorista», è stato bloccato e allontanato con la forza dalla sicurezza presente in sala, scatenando momenti di tensione.
Erdogan ha quindi ripreso il suo discorso. Secondo le autorità locali, un agente è rimasto leggermente contuso. Gli organizzatori dell'evento hanno precisato che a intervenire è stata «solo la sicurezza privata, agenti dei servizi segreti e la polizia di New York».
