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FRANCIAPrimo ok del Senato a riforma del Lavoro

28.06.16 - 19:05
Primo ok del Senato a riforma del Lavoro

PARIGI - Una protesta senza fine. Nel giorno in cui il Senato francese ha adottato in prima lettura la contestata riforma del lavoro i sindacati sono scesi per l'undicesima volta nelle piazze di Francia per chiedere il suo definitivo ritiro.

La versione approvata dai senatori è ancora "più dura" rispetto a quella dei deputati, commentano gli esperti, mentre la Cgt, il principale sindacato opposto alla Loi Travail annuncia battaglia per "tutta l'estate". Il via libera definitivo è atteso per il 20 luglio.

Mentre il presidente François Hollande e il premier Manuel Valls ripetono che non cederanno, Philippe Martinez, il baffuto leader della Cgt promette una nuova giornata di protesta per il 5 luglio. Peggio. Se necessario ci saranno "iniziative per tutta l'estate", ha avvertito, lasciando planare la possibilità di altri scioperi.

Oggi il numero di manifestanti è stato inferiore rispetto a quello delle precedenti mobilitazioni: 200.000 mila secondo la Cgt, 64.000 per la polizia. A Parigi, dopo le violenze perpetrate dai casseurs a metà giugno, l'itinerario del corteo, dalla Bastiglia a Place d'Italie, è stato blindato da un muro di 2.500 agenti.

In pieno Euro 2016 la capitale vuole evitare il ripetersi di scene da guerriglia urbana come quelle di due settimane fa.

Le forze dell'ordine hanno controllato zaini e borse di chiunque volesse aderire alla manifestazione, e già prima della partenza, intorno alle 14:30, hanno proceduto al fermo di una trentina di individui a rischio. Il bilancio è di 81 persone portate in commissariato per accertamenti in tutto il Paese.

A Lille, in 450 hanno protestato davanti alla sede della polizia per chiedere la liberazione di otto militanti fermati mentre bloccavano una rotatoria. Ma a parte qualche piccolo incidente, questa volta la sicurezza ha retto, nuovi scontri non ci sono stati, a Parigi il corteo si è svolto in modo pacifico e sereno.

Domani e dopodomani, il premier Valls riceverà sindacati e Medef (la confindustria francese) per un'ennesimo tentativo di concertazione. La speranza è che si riesca a trovare una via d'uscita ma dopo quattro mesi di muro contro muro in molti non ci credono più.

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