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STATI UNITI Indiana al voto, ombra sull'omicidio di JFK

03.05.16 - 20:28
«Se vinco è fatta» ha garantito il magnate
Indiana al voto, ombra sull'omicidio di JFK
«Se vinco è fatta» ha garantito il magnate

WASHINGTON - Prove di sprint verso la nomination oggi nelle primarie dell'Indiana per i frontrunner repubblicano e democratico della corsa verso la Casa Bianca, Donald Trump e Hillary Clinton, il primo dato dai sondaggi per largamente favorito, la seconda invece impegnata in un testa a testa con Bernie Sanders.

"Se vinco è fatta", ha garantito il magnate, che salterebbe l'ultimo ostacolo nella gara per poter conquistare poi la maggioranza dei delegati evitando lo scenario di una convention contestata. E dando così il colpo del ko al suo rivale Ted Cruz che, siglando con John Kasich una disperata alleanza di non belligeranza in alcuni Stati, ha scommesso sull'Indiana per evitare che l'America "precipiti nell'abisso" con l'elezione di Trump. "L'Indiana è nella posizione di decidere la direzione di questa corsa, non solo per l'Indiana, non solo per il partito repubblicano, ma per l'intero Paese", ha ammonito.

"Penso che il Paese dipenda dall'Indiana per farci tornare indietro dal precipizio", ha aggiunto. Lo "showdown" tra i due va in scena sotto un nuovo fuoco incrociato di accuse pesanti, con l'ombra dell'assassinio di John F. Kennedy che si allunga sulla campagna elettorale. A proiettarla è Trump, che ha insinuato sospetti sul padre di Cruz, Rafael, ex immigrato cubano. "Suo padre era con Lee Harvey Oswald - il presunto killer di Kennedy, ndr. - prima che sparasse", ha detto il tycoon a Fox New, riferendosi ad un articolo del National Enquirer, un foglio considerato spazzatura che simpatizza per lui e che a marzo aveva infangato il rivale attribuendogli almeno cinque relazioni extraconiugali.

Il tabloid ha identificato nel padre del senatore un uomo - mai identificato dalla commissione Warren che indagò sul delitto - che in una foto d'epoca appare con una camicia bianca a fianco di Oswald mentre distribuisce volantini a New Orleans a favore della Fair Play for Cuba Committee. "Che ci faceva con Lee Harvey Oswald poco prima della morte? Prima della sparatoria? È orribile", ha detto il tycoon. "Spazzatura", ha replicato lo staff di Cruz, prima che intervenisse lo stesso senatore, accusando Trump di essere un "bugiardo patologico", un "donnaiolo seriale", "totalmente amorale" e "narciso".

"Sì, mio padre ha ucciso Jfk, e segretamente Elvis e Jimmy Hoffa (controverso leader sindacale in odore di mafia morto misteriosamente, ndr.) è sepolto nel suo giardino sul retro", ha aggiunto il senatore del Texas in modo sarcastico. Ma Trump lo ha preso di mira anche per aver continuato il suo comizio ignorando la caduta dal palco della sua potenziale vicepresidente, Carly Fiorina, soccorsa invece dalla moglie del senatore.

"Mi hanno appena mostrato le immagini. Wow, ho detto, è davvero crudele, è caduta, è proprio andata giù ed è caduta proprio di fronte a lui (Cruz) e lui ha continuato a parlare e parlare. È proprio strano", ha commentato il re del mattone, che stasera spera di incassare i 57 delegati in palio, attribuiti con il sistema del "winner-take-all" (chi vince piglia tutto). Sul fronte democratico sono in ballo invece 92 delegati, assegnati in modo proporzionale. Un eventuale successo di Sanders non scalfirebbe il vantaggio ormai incolmabile di Hillary.

Ma l'ex first lady appare così sicura di vincere che oggi sarà in Ohio, e non in Indiana. Ormai è concentrata sul futuro duello con Trump, che ha conquistato il 56% delle preferenze dell'elettorato repubblicano (secondo l'ultimo rilevamento NBC News/Monkey) e per la prima volta l'ha sorpassata a livello nazionale con il 41% contro il 39% (secondo un sondaggio Rasmussen): un campanello d'allarme da non trascurare.
 
 

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