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STATI UNITITrump: "Dirò presto se corro da indipendente"

30.08.15 - 09:26
Il repubblicano minaccia nuovamente di presentarsi come candidato indipendente alle elezioni presidenziali del 2016
Trump: "Dirò presto se corro da indipendente"
Il repubblicano minaccia nuovamente di presentarsi come candidato indipendente alle elezioni presidenziali del 2016

WASHINGTON - Donald Trump agita i vertici del partito repubblicano e minaccia nuovamente di presentarsi come candidato indipendente alle elezioni presidenziali del 2016 se non dovesse vincere le primarie. "Prenderò una decisione molto presto, e una volta per tutte. E penso che sarà una decisione che renderà molto felici tante persone".

La sfida l'aveva già lanciata a Cleveland durante il primo dibattito televisivo tra i candidati della destra, a inizio agosto in diretta tv su Fox News, rifiutando di assicurare l'appoggio al repubblicano che vincerà la nomination: che sia il moderato Jeb Bush o uno dei candidati che strizzano l'occhio ai Tea Party.

Poi però aveva sempre smentito di voler realmente fare il terzo incomodo. L'ultima volta pochi giorni fa, dopo che in una serie di conversazioni private - ha riportato la stampa - aveva rassicurato i vertici del Grand Old Party. A Nashville, però, al termine dell'ultimo suo comizio è tornato ad agitare lo spettro di una corsa solitaria per tentare di conquistare la Casa Bianca.

Proprio come fece Ross Perot, altro imprenditore miliardario, che nel 1992 decise di correre da indipendente alle presidenziali, probabilmente condannando George Bush padre alla sconfitta e consegnando la vittoria a Bill Clinton.

Non a caso i democratici, a differenza dei repubblicani, sorridono per le uscite di Trump: fino a che la sua posizione di outsider si rafforzerà all'interno dello schieramento della destra Hillary Clinton può quasi dormire sonni tranquilli.

Ed è proprio la progressione nei sondaggi (che lo vedono sempre più saldamente in testa tra i candidati repubblicani) che deve aver convinto Trump a tirar fuori di nuovo la carta del "terzo candidato". E come un giocatore di poker può darsi che bleffi. Ma nel comizio di Nashville si è rivolto ai suoi fan ringraziandoli per il loro entusiasmo e affermando: "Questo è un vero e proprio movimento".

Un movimento che potrebbe addirittura essere - sottolineano alcuni osservatori - alla base di una sorta di nuova formazione tesa a scompaginare il tradizionale bipartitismo. Formazione il cui coagulante è un mix di posizioni più dure e intransigenti sul fronte dell'immigrazione e della politica estera e di un populismo in economia, a partire dalla ricetta fiscale.

"I più ricchi come me devono pagare più tasse", ha detto nelle ultime ore Trump, sottolineando come invece deve essere assolutamente alleggerito il peso del fisco sulle famiglie della classe media "martoriate dalla crisi" e le imprese che troppo spesso decidono di trasferirsi per motivi fiscali all'estero delocalizzando anche posti di lavoro. "A fare l'America è stata la middle class, non gli hedge fund".

ats ansa

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