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GRECIAMeimarakis ha le ore contate, i creditori sono alla finestra

23.08.15 - 20:32
Domani scade il mandato esplorativo dato al leader conservatore
Meimarakis ha le ore contate, i creditori sono alla finestra
Domani scade il mandato esplorativo dato al leader conservatore

ATENE - Le elezioni greche sembrano sempre più probabili mentre i creditori seguono con attenzione l'evolversi della crisi. Domani scade il mandato esplorativo dato dal presidente della Repubblica greco Prokopis Paulopolos al leader conservatore Evangelos Meimarakis ma i suoi sforzi sembrano destinati a fallire.

Le possibilità di varare un governo composto da forze trasversali unite sotto le bandiere del piano di riforme approvato dall'Eurogruppo in cambio del terzo salvataggio da 86 miliardi di euro, sembra essersi definitivamente sciolto oggi con il "no" di Alexis Tsipras alla richiesta di un incontro da parte di Meimarakis.

Secondo fonti vicine al governo, Tsipras avrebbe declinato l'invito affermando di non vedere margini di convergenza fra Syriza e Neo Demokratia. Inoltre, sempre secondo la stessa fonte, Tsipras avrebbe detto al leader conservatore che con l'attuale Parlamento non ci sarebbero le condizioni per formare un nuovo governo.

Il "No" di Tsipras è arrivato dopo quello dell'ex ministro delle Finanze Yannis Dragasakis al quale Meimarakis avrebbe offerto la poltrona premier di un possibile governo di salvezza nazionale. Se, come sembra sempre più probabile, domani Meiramakis andrà dal presidente Prokopis Paulopolos comunicandogli un nulla di fatto è possibile che il mandato esplorativo passi al "ribelle" ex ministro dell'Energia, Panagiotis Lafazanis. Dopo il sì di Tsipras al piano di riforme approvato da Bruxelles ha lasciato Syriza con altri 25 deputati e ha formato un nuovo movimento chiamato "Unità Popolare" che ora rappresenta il terzo partito nel Parlamento greco.

Un mandato a Lafazanis però non avrebbe altro risultato se non quello di ritardare di altri tre giorni l'avvio delle procedure per portare i Greci alle urne, con effetti negativi sui già travagliati mercati europei, e soprattutto sulle quotazioni dei titoli di stato e sugli spread in lenta ma costante salita dopo le dimissioni di Tsipras.

Se per Meiramakis è stato impossibile creare un governo a sostegno del piano di riforme sembra ancor più impossibile creare un governo Lafazanis anti-europeo che richiederebbe, tra l'altro, un'alleanza impensabile fra Alba Dorata e una costola di Syriza. Quindi è più probabile che domani il presidente della repubblica, constatato il fallimento del leader conservatore, sciolga il Parlamento e avvii il processo per le elezioni che, al più presto, si terranno il 20 settembre. In tempo utile perché un nuovo governo si insedi in vista della prima revisione del piano, prevista da Bruxelles per ottobre. Revisione sull'attuazione del piano necessaria perché l'Esm eroghi la mini-tranche da 3 miliardi di euro che segue quella già erogata di 13 miliardi.

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