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GERMANIAUe in stato d'allerta, Merkel vola da Hollande

05.07.15 - 20:25
È in gioco una sfida che riguarda il futuro stesso della moneta unica
Ue in stato d'allerta, Merkel vola da Hollande
È in gioco una sfida che riguarda il futuro stesso della moneta unica

BERLINO - Tornare subito al tavolo del negoziato - come chiedono a gran voce Italia, Francia e la stessa Grecia - per trovare al più presto un accordo, un compromesso compatibile con la possibile vittoria del 'no' al referendum e le diverse posizioni esistenti all'interno dell'Eurogruppo: questa la difficilissima sfida che attende l'Ue e Atene nel dopo-voto su cui si confronteranno domani a Parigi François Hollande e Angela Merkel.

Una sfida che riguarda il futuro stesso della moneta unica - che domani sarà sottoposto alla prova dei mercati - e che è destinata a tenere ancora l'Europa con il fiato sospeso. Ma alternative non ce ne sono. Anche se il 'no' della Grecia rappresenterebbe una sconfitta per le politiche di austerità imposte dall'Eurogruppo, le due parti sono condannate a trattare, partendo dall'attuale condizione di separati in casa, o per salvare in qualche modo il matrimonio celebrato all'insegna dell'euro oppure per avviarsi verso il divorzio, cioè la Grexit.

Intanto le istituzioni europee sono in stato di massima allerta. L'Eurogruppo si riunirà presto, anche solo in videoconferenza, per valutare la situazione e compiere un primo tentativo di riavvio del dialogo. La Bce ha convocato per domattina il consiglio direttivo nelle cui mani è il destino delle banche elleniche. La Commissione europea non ha mai smesso di lavorare dietro le quinte - nonostante le smentite ufficiali - per prepararsi a qualsiasi eventualità. Nella sede del Consiglio Europeo la sala stampa è pronta ad accogliere il circo mediatico nel caso in cui venisse convocato un vertice d'emergenza dei capi di Stato e di governo dell'Unione. Mentre il G7 sta lavorando ad una dichiarazione sulla Grecia che sarà resa nota domani.

La strada maestra resta quella del dialogo. Da Atene il portavoce del governo ha detto che la Grecia farà "tutti gli sforzi possibili per arrivare a un accordo" con i creditori "anche entro 48 ore". Secondo il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, che ha convocato il ministro italiano Padoan per domattina, "si dovrà tornare a parlare, e la prima a saperlo è proprio Angela Merkel. Lavoriamo in stretto contatto con i nostri partner europei" ha poi aggiunto. Sulla stessa lunghezza d'onda il ministro francese dell'economia, Emmanuel Macron. "Dobbiamo riprendere i negoziati politici. Non rimettiamo in scena il trattato di Versailles", ha detto invitando i governi europei a non punire la Grecia come avvenne con la Germania dopo la prima guerra mondiale.

Parole concilianti che devono però fare i conti con chi, a partire da Merkel (e la cancelliera non è certo isolata, almeno tra i colleghi del Nord Europa), sente di aver subito gli effetti, a suo vedere snervanti, della strategia messa in campo da Alexis Tsipras. Sfogandosi nei giorni scorsi con alcuni colleghi di partito, Merkel ha giudicato la politica del premier greco "dura e ideologica", sostenendo che essa "lascia andare il Paese a occhi aperti contro un muro". Aggiungendo che "con questo governo la Grecia non si attiene ai principi dell'Ue" e in particolare "viola quello della collaborazione".

Sul confronto dopo-voto tra Grecia e Ue inciderà quindi anche la capacità di trovare una posizione comune tra i partner dell'Eurozona per andare oltre quelli che il commissario Ue agli affari economici, il francese Pierre Moscovici, ha definito atteggiamenti "intrusivi". "È abbastanza insopportabile - ha osservato - che la Commissione tenga per mano i ministri o i governi, credendo di essere legittimata a farlo, con riforme presentate in modo burocratico e che sono più o meno sempre le stesse. Quante più sono, quanto sono più dettagliate, tanto più - ha aggiunto - si dirigono verso la loro destinazione legittima, che è il cestino".

Intanto, anche Londra ha annunciato per domani un vertice sugli effetti del dopo-voto tra il cancelliere dello Scacchiere George Osborne, il premier David Cameron il governatore della Banca d'Inghilterra, Mark Carney. "La Gran Bretagna è preparata a qualsiasi cosa" ha detto Osborne. "Non c'è dubbio che la situazione greca ha un impatto sull'economia europea, che ha un impatto su di noi".

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