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BELGIO - L'ex primo ministro belga e per un decennio presidente dei Popolari europei, Leo Tindemans è morto all'età di 92 nella sua casa di Edegem, in provincia di Anversa. Lo ha annunciato il figlio Thomas all'agenzia stampa Belga.
Leader del Partito democratico cristiano fiammingo, Tindemans diventò primo ministro nel 1974. I suoi due mandati furono caratterizzati da un forte impegno sul fronte europeista e del federalismo belga. Alle elezioni del 1979 ottenne 983mila voti, un record storico che gli ha tributato il nomignolo di 'Mister un milione di voti'.
Dopo tre lauree, in commercio, economia e scienze politiche, Tindemans, giovanissimo, lavora come cronista al giornale 'Gazet Van Antwerpen'. Quindi entra nel Cepess, il centro studi del partito democristiano fiammingo Cvp, prima di essere eletto deputato di Anversa nel 1961, incarico che conserverà ininterrottamente sino al 1989. Viene nominato ministro per la prima volta nel 1968, a soli 46 anni. Quindi vicepremier nel 1973 e presidente del Consiglio l'anno dopo.
È lui il protagonista della stagione cruciale per il Belgio che culmina con la firma del patto d'Egmont, che sancisce la natura federale dello Stato. Si dimette nel 1978. L'anno dopo, alle elezioni europee, alla guida del suo partito conquista 983 mila voti di preferenza, un record tuttora ineguagliato nella storia belga. Dal 1981 al 1989 ricopre il ruolo di ministro degli Esteri nei governi guidati da Martens, durante i quali ha gestito tutti i dossier più delicati, dalla guerra del Libano alla crisi delle Falkland, dallo scontro con Mosca sugli euromissili alla caduta del muro di Berlino. Infine è stato eletto al Parlamento europeo sino al 1999, anno del suo ritiro dalla vita politica.
Ats Ans
