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ROMANIAIl "tedesco" Iohannis presidente a sorpresa  

17.11.14 - 07:40
Il premier socialdemocratico Victor Ponta, dato favorito alla vigilia, ha ammesso la sconfitta
Il "tedesco" Iohannis presidente a sorpresa  
Il premier socialdemocratico Victor Ponta, dato favorito alla vigilia, ha ammesso la sconfitta

BUCAREST - Sarà a sorpresa Klaus Iohannis, il candidato conservatore di origini tedesche, il nuovo presidente della Romania. Nella tarda serata di ieri, infatti, nel pieno dello scrutinio delle schede del ballottaggio, il premier socialdemocratico Victor Ponta, dato favorito alla vigilia, ha ammesso la sconfitta, quando tutti gli exit poll - dopo un serrato testa a testa - lo davano ormai perdente di almeno un punto e mezzo. "Ho chiamato il signor Iohannis per congratularmi della sua vittoria. Il popolo ha sempre ragione", ha detto inaspettatamente Ponta, citato dai media a Bucarest.

L'annuncio ha destato una certa sorpresa, considerando che la commissione elettorale non ha ancora diffuso dati ufficiali sullo scrutinio reale delle schede. Ma evidentemente il premier si è subito reso conto della piega negativa che aveva preso per lui la serata elettorale. Senza poi tener conto dei tanti voti dei romeni all'estero, che tradizionalmente vanno a beneficio dei candidati conservatori.

Così era avvenuto nelle presidenziali di cinque anni fa, quando era stato proprio il voto della diaspora a garantire il secondo mandato di Traian Basescu, il capo di stato uscente che non si poteva più candidare dopo due mandati consecutivi. Il vincitore Iohannis, un fisico 55enne appartenente alla minoranza tedesca della Transilvania che da anni è con successo sindaco di Sibiu (tra le capitali europee della cultura nel 2007), in tarda serata ha raggiunto i suoi sostenitori nel centro di Bucarest, dove le proteste per i disguidi e la cattiva organizzazione del voto all'estero, si sono trasformate in festeggiamenti.

A scendere in piazza, nella capitale e in altre città, erano stati infatti elettori di centro-destra, convinti dello "zampino" del governo di sinistra nella cattiva gestione anche al secondo turno del voto all'estero, serbatoio pressoché certo di voti favorevoli al fronte moderato.

Ad ammettere la sconfitta di Ponta, un ex giudice con lontane origini siciliane, è stata anche la dirigenza del suo Partito socialdemocratico. Il vicepresidente Liviu Dragnea, parlando ai giornalisti, ha aggiunto che Ponta non intende comunque dimettersi da primo ministro. Si continuerà pertanto con la scomoda 'coabitazionè che ha caratterizzato gli ultimi anni di vita politica in Romania, con una 'guerrà continua e latente fra Ponta e il presidente uscente Traian Basescu.

Un successo di Ponta avrebbe garantito presumibilmente maggiore stabilità al paese balcanico, fra i più poveri e arretrati della Ue e segnato dall'urgente bisogno di riforme dell'apparato statale e della pubblica amministrazione. La vittoria dell'outsider Iohannis - un accademico di fede protestante, in una nazione al 90% ortodossa, appoggiato apertamente dalla cancelliera tedesca Angela Merkel - può invece far sperare in una lotta più incisiva alla corruzione finora dilagante, anche nella alte sfere del potere politico.

Scrutinio ultimato - In Romania a scrutinio praticamente ultimato, con lo spoglio del 99% delle schede valide, si conferma il successo nelle presidenziali del conservatore Klaus Iohannis, l'esponente della minoranza tedesca di Transilvania al quale è andato il 54,5% dei consensi, rispetto al 45,5% ottenuto dal premier socialdemocratico Victor Ponta.

Una vittoria a sorpresa se si pensa che Ponta, dato da tutti alla vigilia come favorito, aveva vinto il primo turno del 2 novembre con dieci punti di vantaggio su Iohannis (40% rispetto al 30%), ed era accreditato dai sondaggi di un 54% di intenzioni di voto prima del ballottaggio di ieri, con almeno otto punti più di Iohannis.

Il premier Ponta tuttavia ha confermato di non volersi dimettere, prospettando in tal modo un'altra stagione di "coabitazione" e di probabile instabilità politica, come avvenuto negli ultimi due anni fra lui e il presidente uscente, il conservatore Traian Basescu. L'affluenza al ballottaggio di ieri è risultata di circa il 64%, più alta di undici punti rispetto al primo turno.

Nella notte almeno ventimila persone hanno festeggiato a Bucarest la vittoria di Klaus Iohannis, che si è unito ai manifestanti in tripudio sulla piazza dell'Università. E le tante manifestazioni di protesta per i nuovi disguidi organizzativi che hanno impedito a migliaia di romeni all'estero di votare a causa della scarsità di seggi nelle ambasciate si sono trasformate in festeggiamenti per il successo del candidato conservatore, per tradizione il favorito della diaspora romena.

ats ans

 

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