Cerca e trova immobili

LAGOSNigeria: stato emergenza anti-islamisti, 50 morti in faida

01.01.12 - 19:33
Nigeria: stato emergenza anti-islamisti, 50 morti in faida
LAGOS - Nel tentativo di contrastare le violenze della setta integralista islamica Boko Haram, il presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha decretato ieri lo stato d'emergenza in alcune aree del Paese e ha deciso la chiusura delle frontiere col Camerun, il Ciad e il Niger. Ha inoltre inviato l'esercito a pattugliare le strade di Maiduguri, località nel nord-est divenuta roccaforte del gruppo fondamentalista.

L'anno nuovo per la Nigeria è cominciato con una strage (oltre 50 morti), che però non avrebbe connotazioni interreligiose bensì tribali. "Più di 50 persone sono rimaste uccise - ha comunicato un portavoce del governo dello stato sud-orientale di Ebonyi - quando un gruppo di abitanti della comunità di Ezza ha attaccato gli appartenenti alla vicina comunità di Ezilo in seguito a una disputa per il possesso di alcuni terreni", la cui proprietà è contesa dalle due etnie dal 2008.

Sanguinosi scontri interetnici sono frequenti in Nigeria, soprattutto tra allevatori (nomadi) e contadini (stanziali). Ma negli ultimi tempi la stabilità del Paese (primo produttore di petrolio in Africa) è minata soprattutto dalle violenze attribuite agli integralisti islamici di Boko Haram.

Il gruppo ha rivendicato una serie di attentati che hanno colpito alcune chiese cristiane in occasione della funzione di Natale, causando più di 50 morti e decine di feriti.

Proprio in seguito a questi attacchi il presidente Jonathan ha decretato ieri lo stato d'emergenza in vaste zone del nord e del centro del Paese ed ha annunciato la chiusura delle frontiere nelle regioni più colpite dalle violenze, chiedendo ai Paesi confinanti (Niger, Ciad e Camerun) maggiori "controlli sulle attività terroristiche transfrontaliere".

Il presidente nigeriano, originario del sud e di religione cristiana, era da giorni sotto pressione: i vescovi cattolici gli hanno consigliato di affidarsi ad esperti stranieri per affrontare le milizie di Boko Haram; e le comunità cristiane hanno minacciato di ricorrere "all'autodifesa".

Ritorsioni, seppure con conseguenze ridotte, si sono già verificate: l'attacco a una scuola coranica e l'incendio di un paio di moschee hanno causato negli ultimi giorni numerosi feriti.

ATS
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE