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INDONESIATragedia sul barcone di migranti, oltre 200 i dispersi

18.12.11 - 18:07
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Tragedia sul barcone di migranti, oltre 200 i dispersi

BANGKOK - Era uno dei tanti viaggi della speranza quello intrapreso da centinaia di migranti mediorientali dall'Indonesia verso l'Australia. Questa volta però il mare in tempesta ha rovesciato il barcone con a bordo oltre 250 persone a 90 chilometri dalla destinazione finale, l'isola australiana di Natale. A parte 33 sopravvissuti già recuperati, si teme che per il resto dei passeggeri - in gran parte afghani, iraniani e iracheni - sia ormai troppo tardi.

La tragedia è avvenuta ieri sera a 90 chilometri dalla costa meridionale dell'isola di Giava. I migranti - hanno raccontato alcuni sopravvissuti - erano stipati su un normale peschereccio in legno con capacità di 100 posti, tra onde alte due-tre metri. Quando una ancora più alta ha colpito una fiancata, mettendo fuori uso i motori, tra i passeggeri si è diffuso il panico: il barcone ha quindi cominciato a ondeggiare, finché lo scafo si è spezzato ed è affondato. Secondo il Jakarta Post, a bordo c'erano solo 25 giubbotti di salvataggio, di cui sei requisiti dall'equipaggio.

Soccorsi da alcuni pescatori locali solo nella mattinata di oggi in condizioni meteorologiche estreme, i superstiti sono stati ritrovati aggrappati al barcone, esausti e disidratati. Mancano dati precisi sul numero di passeggeri a bordo: due diverse agenzie indonesiane hanno parlato di 250 e 380 persone, con un numero di sopravvissuti recuperati da 33 o 76. Sul barcone, hanno riferito alcuni superstiti, c'erano una quarantina di bambini, molti dei quali tra gli 8 e i 10 anni. Il barcone era diretto all'isola di Natale, un territorio australiano 2600 chilometri a nord-ovest dal resto del Paese e a poche centinaia di chilometri dalle coste indonesiane: una collocazione geografica che nell'ultimo ventennio lo ha reso una meta ambita per i migranti in cerca di asilo politico in Australia. Specie in questa stagione, quando l'arcipelago è interessato da intense perturbazioni, il viaggio è però pieno di pericoli.

Il naufragio riaprirà probabilmente le polemiche sulle politiche di accoglienza dei richiedenti asilo da parte dell'Australia, dove l'arrivo dei "boat people" è diventato nell'ultimo decennio un tema che divide: i conservatori vorrebbero regole più stringenti, le associazioni dei diritti umani le considerano già troppo severe. Oggi il ministro dell'Interno Jason Clare ha definito la tragedia "terribile", una dichiarazione che le associazioni di aiuto ai migranti considerano "ipocrita".

La linea del governo di Julia Gillard è di prevenire l'immigrazione clandestina tramite accordi con i Paesi di transito, ma finora non ha portato risultati. Un'intesa con la Malaysia per lo scambio di richiedenti asilo con rifugiati regolarmente registrati è stata bocciata dalla magistratura. Su pressione di Canberra, quest'anno l'Indonesia ha introdotto una legge che inasprisce le pene contro i trafficanti. L'effetto, secondo gli attivisti del settore, è di aver spinto i contrabbandieri ancor più nella clandestinità, con standard di sicurezza in peggioramento. La tragedia dell'isola di Natale è una delle conseguenze.
 

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