Lo studio, coordinato dall'università canadese della British Columbia, ha utilizzato i dati storici sui volumi di oltre 2.600 calotte glaciali e oltre 120.000 ghiacciai combinandoli con 10 diversi modelli climatici. È stata così elaborata una simulazione, i cui risultati sono stati divisi per 10 macroaree del pianeta, di cui è stato indicato il rischio di perdita di masse di ghiaccio. Il risultato globale è che nella migliore delle ipotesi entro fine secolo si perderà il 15% del ghiaccio che ricopre le montagne del pianeta, mentre la previsione più pessimista sposta la perdita al 27%.
La simulazione ha anche previsto quali saranno le aree più fortunate: a perdere di meno saranno i ghiacciai di Groenlandia (dal 4 al 12%) e degli altipiani asiatici (che potrebbero addirittura aumentare nella migliore delle ipotesi, mentre per la peggiore perderebbero circa il 24%). A soffrire di più saranno proprio le montagne a noi più vicine: l'area delle Alpi europee rischia un crollo del volume dei propri ghiacciai tra il 60% e il 90%, mentre al secondo posto si piazzano quelli neozelandesi (tra il 65% e il 79%).
"Nelle regioni con le perdite maggiori - commentano gli autori - le perdite possono mettere a rischio l'approvvigionamento idrico. Inoltre lo scioglimento di questi ghiacci contribuirà all'innalzamento della acque degli oceani fino a 70 centimetri".