LA VALLETTA - Tra le tante piste del caso di Daphne Galizia, la giornalista uccisa a Malta, una delle più credibili riguarda il contrabbando di carburante tra Libia e Italia, al centro dell'inchiesta "Dirty Oil" della procura di Catania.
A Rainews24 la reporter americana Ann Marlowe, la prima a parlare dell'argomento già nel 2015 spiega citando fonti in Libia che l'esplosivo utilizzato, il Semtex, è giunto dalla zona di Zwara: "Ho saputo dalle mie fonti che il Semtex, l'esplosivo che ha ucciso Daphne Caruana Galizia, è giunto dal porto di Zwara, dove c'è il quartier generale di Fahmi Salim [Bin Khalifa, il "re del contrabbando di petrolio libico" ndr.] e diverse mafie del contrabbando di carburante che lavorano in stretto contatto con Malta e con l'Italia".
In uno speciale in onda oggi, l'inviato a Malta Ilario Piagnerelli ha documentato, volando su Hurd's Bank, al largo di Malta, la presenza di numerose navi-cisterna dedite al traffico di gasolio trafugato dalla Libia.