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La critica: la collaborazione per le infrastrutture è il frutto del rapporto fra la figlia del presidente e il presidente dell'istituto Jim Yong Kim
NEW YORK - La Banca Mondiale ha iniziato a collaborare con l'amministrazione Trump sull'atteso piano da 1.000 miliardi di dollari sulle infrastrutture. Ed e' subito polemica, con i veterani della banca e gli esperti di governance che ritengono la collaborazione frutto del rapporto fra la figlia del presidente Ivanka Trump e il presidente dell'istituto Jim Yong Kim. Lo riporta il Financial Times.
Agli inizi di aprile Ivanka e Kim si sono incontrati per discutere un nuovo fondo da 1 miliardo di dollari per le donne imprenditrici, spinto da Ivanka e che la Banca Mondiale vorrebbe lanciare prima prima del G20 di luglio. Alla fine di aprile Ivanka ha chiesto a Kim di incontrare suo padre, il presidente americano Donald Trump, nello Studio Ovale. Un incontro al quale, secondo indiscrezioni, erano presenti i responsabili dell'amministrazione per il piano delle infrastrutture, spingendo Kim a offrire l'aiuto della Banca Mondiale.
I critici ritengono la spinta per le infrastrutture e la rapida creazione del fondo come un tentativo di Kim di far leva su Ivanka per attirarsi i favori dell'amministrazione, che ha minacciati di tagliare fondi alla banca. L'istituto lavora infatti per la maggior parte dei progetti infrastrutturali con i paesi in via di sviluppo, e una collaborazione con gli Stati Uniti e' inusuale.
