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SEUL - La presidente sudcoreana Park Geun-hye, sospesa dalle funzioni e sotto impeachment, ha deciso oggi di non partecipare all'ultima audizione programmata dalla Corte costituzionale il cui verdetto è atteso entro metà marzo.
In una nota data a uno dei suoi avvocati, Park ha ribadito di non aver mai affidato a Choi Soon-sil, confidente considerata una "Rasputin" dai media di Seul, documenti su politiche di Stato, incarichi e politica estera e di non "aver mai abusato del potere presidenziale per un proprio ritorno o di altri".
Il premier e presidente reggente Hwang Kyo-ahn ha respinto la richiesta di estendere l'indagine speciale per far luce sullo scandalo Park. Il team guidato da Park Young-soo, procuratore con lunga esperienza professionale, fu incaricato a dicembre di chiarire la vicenda in 70 giorni. «Le persone chiave del caso, inclusa Choi, sono incriminate e gli aspetti non ancora emersi saranno definiti dalla procura di Stato», ha spiegato una nota presidenziale. Il sospetto è che l'estensione avrebbe portato altra pressione su Park in vista dell'esito sull'impeachment.
