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Delle immagini mostrano il cadavere agganciato al paraurti di una macchina e trascinato per le strade dalla polizia
ANKARA - La profanazione, da parte della polizia turca, del cadavere di un ribelle curdo ucciso durante gli scontri nel sud-est della Turchia, ha causato numerose proteste. Il caso è stato denunciato anche dal mondo politico ed è stata aperta un'indagine.
Il 24enne Haci Lokman Birlik, è stato ucciso la notte tra venerdì e sabato durante un'operazione delle forze speciali di polizia a Sirnak. Il suo corpo è stato poi agganciato al paraurti di una macchina della polizia per essere trascinato per le vie della città curda, dove aspri combattimenti si stanno consumando da diverse settimane.
Le immagini dello scempio hanno scatenato l'indignazione di molti sui social network e sulla stampa. Altre immagini trasmesse più volte sui social network mostrano la polizia rivolgersi in modo volgare nei confronti del cadavere. Si sente persino la voce di uno degli agenti mentre si congratula con il collega per l'uccisione.
Per il primo ministro l'islamico-conservatore, Ahmet Davutoglu, la vittima è un "terrorista armato che ha attaccato le forze di sicurezza con un lanciarazzi. Ma non giustifica comunque il trattamento riservato al suo corpo. Ha quindi annunciato l'apertura di un'inchiesta.
Secondo il principale partito pro-curdo HDP (Partito per la Democrazia dei Popoli), la vittima non sarebbe che il fratello di un legislatore della loro formazione, a sua volta attivo nelle file del Movimento dei Giovani patriottici Rivoluzionari (YDG-H). Il giovane sarebbe stato catturato, ferito e poi giustiziato a margine degli scontri con le forze turche.
"Questo trattamento dei cadaveri non è d'uso nemmeno nelle tribù primitive", afferma indignato Levent Gök, un deputato del partito d'opposizione socialdemocratico CHP (Partito Repubblicano del Popolo).
