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FRANCIA“Se mi avesse lasciato la mano sarei annegato”

05.10.15 - 19:09
Un abitante di Mandelieu-la-Napoule ha salvato la vita a quattro suoi vicini. Ecco il loro drammatico racconto, mentre le vittime delle inondazioni sono salite a 21
“Se mi avesse lasciato la mano sarei annegato”
Un abitante di Mandelieu-la-Napoule ha salvato la vita a quattro suoi vicini. Ecco il loro drammatico racconto, mentre le vittime delle inondazioni sono salite a 21

MANDELIEU-LA-NAPOULE - Il diluvio, che ha colpito sabato notte la Costa Azzurra, ha provocato ventuno morti. Gli ultimi due sono stati ritrovati nella giornata di oggi a Cannes, e non erano tra i dispersi. Ma a pagare il prezzo più salato in termine di vittime, ben sette, è stato il comune di Mandelieu-la-Napoule che si trovava nella zona più colpita. E il bilancio avrebbe potuto essere più drammatico se non fosse intervenuto Jean-Luc Duhamel, un abitante del quartiere che è diventato un eroe. L’uomo ha raccontato a BFM TV come ha salvato la vita a quattro suoi vicini.

“Ho visto un’enorme ondata infrangersi sul residence di fronte - racconta l’uomo. L’acqua ha cominciato a penetrare nel parcheggio sotterraneo”. Jean-Luc si rende subito conto che alcuni suoi vicini sono rimasti intrappolati nel garage. E non esita un istante. Interviene. “Quando vedi delle persone in difficoltà, e che potrebbero morire non pensi. Agisci.” - ha spiegato l’uomo alla TV francese.

“Ho visto il paradiso” - Jean-Luc Duhamel ha salvato dapprima una coppia. Ma l’acqua che ha invaso la rampa d’accesso non gli ha reso facile il compito. Le persone tratte in salvo devono ringraziare la corpulenza dell’uomo. “Sono riuscito ad aggrapparmi alla barriera del garage. E ho allungato le braccia cercando di arrivare alla coppia bloccata”. Uno dei due sopravvissuti racconta il salvataggio. “Ho pensato che ormai non ci fosse più nulla da fare. Poi è arrivato il nostro salvatore. Sono sicuro che se avessimo perso il contatto con le sue mani saremmo entrambi annegati” - ha detto Fernande Bohr.

Dopo aver salvato la prima coppia, l’uomo è subito corso a soccorrere altre due persone. Anch’esse bloccate nel garage. Jean-Luc utilizza delle cinghie e un pezzo di lamiera. Costruisce una sorta di boa e la lancia per farsì che la coppia in difficoltà vi ci si possa aggrappare. L’acqua raggiungeva ormai il collo di Micheal, mentre sua moglie Ginette tentava in tutti i modi di attaccarsi al marito. “Stavo annegando, ho visto il paradiso” - confida la donna ancora sotto shock. “Tenevo mia moglie per i capelli, permettendole di respirare. Ho pensato fosse la fine” - ha detto Henry, un'altra delle persone scampate alla morte. Jean-Luc diventa un eroe per il suo quartiere. Ma lui non se ne cura. “Ho fatto solo il mio dovere”.

“Ho chiuso gli occhi in attesa della morte” - Lebj Pozementier, un 82enne di Cannes, ha visto la morte in faccia. L’anziano era al volante della sua auto in un passaggio sotterraneo quando il fiume è esondato. L’82enne era in trappola. “Ho pensato che fosse venuta la mia ora - racconta al quotidiano “Le Parisien”. Per evitare che l’auto si ribaltasse, l’anziano ha provato a contro bilanciare il peso ma senza successo. “Ho pensato fosse la fine. Ho chiuso gli occhi in attesa della morte. Poi improvvisamente ho sentito qualcuno bussare ai finestrini e aprire la portiera. Ho riacquistato la speranza”. Due ragazzi e una ragazza sono intervenuti e hanno salvato la vita all’uomo. Lui gil sarà grato in eterno. “Vorrei che la città di Cannes rendesse loro onore. Hanno dimostrato un coraggio esemplare. E mi hanno pure scortato a casa” conclude commosso l'anziano.

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