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UNGHERIADichiarato lo "stato d'emergenza". Una marea umana lascia Budapest

04.09.15 - 16:27
Sono state inasprite le leggi sull'immigrazione
Dichiarato lo "stato d'emergenza". Una marea umana lascia Budapest
Sono state inasprite le leggi sull'immigrazione

BUDAPEST - L'Ungheria ha dichiarato lo "stato d'emergenza" sui migranti e il parlamento, con i voti della maggioranza governativa e degli estremisti di Jobbik, ha approvato un pacchetto di leggi molto restrittive. Slitta invece l'invio di militari sul confine: è mancata la maggioranza di due terzi nell'ambito delle procedure di voto d'urgenza.

Fra i provvedimenti restrittivi, inquadrati nello "stato d'emergenza" per l'immigrazione irregolare, ci sono l'istituzione di zone di transito sul confine per bloccare gli arrivi, l'accelerazione della procedura di riconoscimento del diritto d'asilo e l'inasprimento dei criteri per rilasciarlo.

Intanto 200 rifugiati stanno lasciando la stazione di Budapest per raggiungere a piedi Vienna attraverso l'autostrada che collega le due città. La polizia sta assistendo l'esodo per evitare incidenti.

Ungheria: "Noi rispettiamo Schengen" - "Noi stiamo rispettando le regole di Schengen, per cui ogni paese è responsabile della difesa della sua frontiera esterna" e perciò "è inaccettabile essere criticati per questo". È la posizione del ministro degli esteri ungherese, Peter Szijarto che, arrivando al consiglio informale, parla di "163'000 migranti irregolari" entrati nel Paese "per il 99,3% dalla Serbia" ed aggiunge che "la Ue deve smetterla di creare sogni e speranze irrealistici nelle gente che vuole venire per motivi economici".

Il capo della diplomazia di Budapest poi afferma che il suo Paese "accoglie i rifugiati" ma "bisogna distinguere chi viene per ragioni economiche" e sottolinea che "dopo certe dichiarazioni i migranti a Budapest sono diventati aggressivi ed hanno smesso di collaborare con le autorità" nelle operazioni di identificazione e presa delle impronte digitali. "Questo ci ha costretto a cancellare tutti i treni verso ovest", conclude Szijarto.

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