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NEPALTrovato vivo un ultra-centenario dopo 8 giorni

04.05.15 - 08:08
Ma il numero dei morti continua a cresce (oltre 7mila), e vi sono restrizioni per i voli cargo con gli aiuti umanitari
Trovato vivo un ultra-centenario dopo 8 giorni
Ma il numero dei morti continua a cresce (oltre 7mila), e vi sono restrizioni per i voli cargo con gli aiuti umanitari

KATHMANDU - A otto giorni dal terremoto che ha devastato il Nepal spuntano, miracolosamente, ancora dei sopravvissuti. Sono quattro, al momento, le persone estratte vive dalle macerie.

Tre sono stati tratti in salvo da un edificio nel distretto di Sindhupalchowk. Il quarto è un ultra-centenario (alcune fonti riferiscono che abbia 105 anni) salvato dalle macerie di una casa nel distretto di Nuwakot. L'uomo avrebbe riportato solo lievi lesioni alla caviglia sinistra e a una mano.

Nel villaggio di Langtang invece sono stati trovati i corpi di 51 persone, tra cui sei turisti. Erano in una zona rimasta sepolta da una frana. Una delle vittime è francese, un'altra indiana, per il momento non si conosce la nazionalità degli altri quattro.

Oltre 7mila morti - Le ultime cifre parlano di 7.365 morti, mentre i feriti hanno raggiunto quota 14.365. L'Onu intanto lancia l'allarme sull'arrivo degli aiuti umanitari a causa dei controlli alla dogana. Altro grave impedimento, lo stop ai cargo per alcune crepe che si sono aperte sulla pista. Regolari invece i voli passeggeri.

Altre scosse - Due repliche del sisma del 25 aprile, di magnitudo superiore a 4 gradi Richter, sono state registrate in Nepal nelle ultime ore. Lo ha reso noto oggi il Centro sismologico mediterraneo europeo (Esmc). La prima scossa, di magnitudo 4,1 è stata registrata dai sismografi alle 3:23 locali con epicentro a 53 chilometri ad est di Kathmandu. La seconda è avvenuta alle 7 locali. La magnitudo è stata di 4,3 e l'epicentro è stato localizzato a 68 chilometri ad est della capitale. In entrambi i casi non si segnalano danni gravi o vittime.

Illesa la "dea vivente" bambina - E' rimasta illesa la piccola "dea vivente", che vive rinchiusa nella sua residenza nel palazzo Kumari Ghar - vicino alla storica piazza Durbar di Kathmandu rasa al suolo - da cui esce una sola volta all'anno. Ma dopo il devastante terremoto del 25 aprile, la bambina è stata trasferita per motivi di sicurezza dal secondo al piano terra vicino al cortile dell'edificio, risparmiato dalla scossa. Lo hanno reso noto i responsabili del comitato che annualmente prepara la festa dell'Indra Jatra.

L'attuale Kumari (parola che in sanscrito significa 'vergine') ha nove anni ed esce una volta l'anno in occasione dell'Indra Jatra, la più grande festa religiosa nepalese, quando viene fatta salire su un carro di legno e fatta circolare per le strade della capitale.

Quotidianamente, invece, la piccola dea si offre alla vista dei suoi devoti, e ai turisti, fra le 7 e le 9 del mattino, e fra le 14 e le 16. Scelta in generale all'età di quattro anni la Kumari, nome della dea Durga bambina, viene sostituita al momento dello sviluppo con un altra indicata da un consiglio religioso che verifica la presenza delle "32 perfezioni di una dea". Esse sono, ad esempio, "un collo a forma di conchiglia", "un corpo come un albero banyan", "le ciglia simili a quelle di una mucca", "le cosce come quelle di un cervo", "il petto come di un leone" e "la voce morbida e chiara come quella di un'anatra".

Restrizioni per gli aiuti - Le autorità dell' aeroporto internazionale Tribhuvan (Tia) di Kathmandu hanno imposto una restrizione all'atterraggio di aerei da trasporto pesanti con carichi di aiuti umanitari, a causa di allarmanti crepe apparse sull'unica pista dello scalo, costruita 50 anni fa. Lo scrive oggi il quotidiano Kantipur. La restrizione, si legge in un comunicato del Tia, riguarda solo gli aerei cargo mentre i collegamenti passeggeri internazionali previsti potranno essere realizzati con qualunque tipo di aereo. In base alla restrizione, in pratica non sarà autorizzato l'atterraggio di velivoli di peso superiore alle 196 tonnellate. Nei confronti della misura, aggiunge il giornale, hanno già fatto ricorso alcuni Paesi, come gli Stati Uniti e il Canada, che ne hanno chiesto "l'immediata revoca". Ma responsabili aeroportuali nepalesi hanno detto che dal 25 aprile, giorno del terremoto, sono apparse sull'asfalto tre grosse crepe a causa della grande quantita' di velivoli pesanti atterrati. "Se non ponevamo in atto questa limitazione - ha assicurato un responsabile - c'era il rischio concreto di dover chiudere tutto il traffico nell'aeroporto".

Raccolta fondi - Ticinonline, attraverso l'iniziativa Sostegno, ha deciso di contribuire alla raccolta fondi Ticino4Nepal. Sono già stati raggiunti circa 24mila franchi, ma si può fare ancora di più.

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