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INDONESIAOtto trafficanti, giustiziati a occhi scoperti, cantavano assieme

29.04.15 - 07:10
Il tanto sperato gesto di clemenza dell'ultimo minuto, da parte del presidente Joko Widodo non è arrivato
Otto trafficanti, giustiziati a occhi scoperti, cantavano assieme
Il tanto sperato gesto di clemenza dell'ultimo minuto, da parte del presidente Joko Widodo non è arrivato

JAKARTA - Gli otto trafficanti di droga giustiziati la scorsa notte in Indonesia hanno affrontato il plotone di esecuzione a occhi scoperti, cantando assieme brani ispirati alla fede cristiana. Lo hanno rivelato al quotidiano australiano 'The Age' alcuni pastori cristiani che hanno assistito all'esecuzione.

"Tutti hanno guardato di fronte a sé, come se tutti avessero accettato il loro destino", ha raccontato padre Charles Burrows, che ha offerto assistenza spirituale al brasiliano Rodrigo Gularte. Secondo testimoni, tutti i detenuti sono morti con un colpo al cuore, sparato dal plotone composto da 12 uomini.

Nonostante le pressioni della comunità internazionale contro Jakarta, il tanto sperato gesto di clemenza dell'ultimo minuto, da parte del presidente Joko Widodo non è arrivato. E il caso rischia di provocare un terremoto diplomatico in particolare con l'Australia.

Le persone giustiziate sono l'indonesiano, Zainal Abidin, gli australiani Andrew Chan e Myuran Sukumaran, il brasiliano Rodrigo Gularte, i nigeriani Sylvester Obiekwe Nwolise, Raheem Agbaje Salami e Okwudili Oyatanze, e il ghanese Martin Anderson. La nona persona condannata a morte, la filippina Mary Jane Fiesta Veloso, è stata graziata perché scagionata da una donna che proprio oggi si è consegnata alla polizia confessando di averla assoldata come 'corrierè e di essere quindi lei colpevole di traffico di droga. Mentre il francese Serge Atlaoui, per il quale si è mobilitato il presidente François Hollande, è in attesa del verdetto della Corte Suprema sul ricorso presentato.

I nove detenuti avevano ricevuto lo scorso weekend la notifica delle 72 ore dalla fucilazione. L'indicazione dell'orario preciso per l'appuntamento col plotone di esecuzione di 12 componenti è stata data delle autorità solo all'ultimo, "per evitare proteste" al porto di fronte all'isola-penitenziario di Nusakambangan. Dato anche il peso diplomatico della vicina Australia, che con l'Indonesia intrattiene abitualmente relazioni amichevoli e cooperative, i casi che hanno fatto più rumore sono quelli di Andrew Chan e Myuran Sukumaran, i due leader della gang dei "nove di Bali" arrestati da giovanissimi nel 2005 all'aeroporto della meta turistica (meta classica dei giovani australiani) con otto chili di eroina. In patria, per salvarli si erano mobilitate anche delle celebrità, rinnovando gli appelli al governo di Canberra per una missione in extremis; la ministra degli esteri Julie Bishop aveva anche minacciato "conseguenze diplomatiche" in caso di mancata grazia, iniziando dal ritiro dell'ambasciatore.

 

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