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Grande soddisfazione anche in casa Sollecito. La madre di Meredith: "Sono sorpresa e molto scioccata"
ROMA - "Tremendamente sollevata e grata" per il verdetto di assoluzione emesso dalla corte di Cassazione italiana: questo è il primo commento di Amanda Knox, la cittadina statunitense che fino a ieri era accusata del delitto della studentessa inglese Meredith Kercher, compiuto nella notte tra l'1 e il 2 novembre 2007 a Perugia.
Knox ha atteso il verdetto a Seattle insieme ad amici, parenti e al fidanzato. La giovane si è sempre dichiarata innocente, e la consapevolezza di esserlo le ha dato "forza nei momenti più bui di questa dura esperienza".
L'altro protagonista della vicenda, Raffaele Sollecito, ha atteso insieme alla famiglia in Puglia. Ieri mattina era a Roma, ma poi ha preferito andarsene. Nessun commento per ora da parte sua, mentre la sorella ha dichiarato: "Finalmente è finita".
Emozioni opposte, ovviamente, tra i famigliari di Meredith Kercher. Il loro legale Francesco Maresca è rimasto sorpreso: "È una verità difficile da digerire per la famiglia, per noi che l'abbiamo difesa e per i giudici che hanno emesso i verdetti di condanna". La BBC riporta poi il commento della madre della giovane vittima, Arline Kercher: "Sono sorpresa e molto scioccata". Il sostituto procuratore generale di Perugia Giancarlo Costagliola ha infine affermato: "Prendo atto della decisione, sono curioso di leggere la sentenza".
Unico colpevole dell'omicidio, secondo i giudici, è Rudy Guede, cittadino ivoriano, condannato con rito abbreviato a 16 anni di carcere per concorso in omicidio e violenza sessuale. L'avvocato della famiglia Kercher ora si chiede: "In concorso con chi, Guede ha ucciso?"
