Il giovane tifoso napoletano ucciso con colpi di pistola. lo aveva detto prima della sua morte
ROMA - Gli aggressori che hanno sparato a Ciro Esposito, il giovane tifoso napoletano ferito con colpi di pistola nel prepartita della finale di Coppa Italia lo scorso 3 maggio, "erano più di uno ed avevano i caschi". A dirlo è stato lo stesso Ciro Esposito dal suo letto nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli dove era ricoverato e dove è deceduto il 25 giugno, secondo quanto emerge da una registrazione audio diffusa dal Giornale Radio Rai.
Esposito, intubato, sofferente, con la voce fioca, risponde - rende noto il Giornale Radio - alle domande di un perito consulente della famiglia. "Perché ti trovi qua, gli viene chiesto? 'Mi hanno sparato' risponde il ragazzo che spiega: 'Stavo andando a vedere la partita, il biglietto lo avevo comprato dove abito io, a Napoli".
Poi ricorda che gli aggressori "erano più di uno". E dice: "avevano i caschi. Perché ti ha sparato gli chiede il perito? 'Era fuori di testa'. Ed ancora: 'Stava in piedi e poi a terra e parlava con accento romano'".