Il piccolo è morto all'età di cinque anni
NEW YORK - Lacey Spears, una mamma di 27 anni del Kentucky, è stata giudicata colpevole di aver avvelenato lentamente e sistematicamente con il sale suo figlio Garnett, fino a farlo morire, all'età di cinque anni. E il movente, è stato il desiderio di raccontare "la malattia" del piccolo sui social network. La donna, secondo quanto ha provato l'accusa nel corso del processo in un tribunale dello stato di New York, ha impartito massicce dosi di sodio al piccolo attraverso una sonda gastrica con cui lo alimentava. E poi documentava su Twitter a altri social media ogni volta che il piccolo veniva ricoverato in ospedale. Fino a quando è morto, il 23 gennaio 2014.
Al processo l'accusa ha affermato che il motivo che ha spinto la donna ad uccidere il suo bambino "è bizzarro, è spaventoso, ma esiste", ovvero Spears "apparentemente crogiolava per l'attenzione che aveva dalla sua famiglia, dai suoi amici, i suoi colleghi, e in particolare i medici".
Alla pronuncia del verdetto di colpevolezza, Spears è rimasta pressochè impassibile. La condanna verrà annunciata l'8 aprile. Rischia da 25 anni di prigione all'ergastolo