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GERMANIAHa tentato di scappare mentre era avvolta dalle fiamme

27.01.15 - 17:21
Dettagli agghiaccianti emergono dall'inchiesta riguardante l'uccisione di Maria P., la ragazza di 19 anni accoltellata e poi bruciata viva dal suo ex fidanzato con la complicità di un suo amico
EPA/PAUL ZINKEN
Ha tentato di scappare mentre era avvolta dalle fiamme
Dettagli agghiaccianti emergono dall'inchiesta riguardante l'uccisione di Maria P., la ragazza di 19 anni accoltellata e poi bruciata viva dal suo ex fidanzato con la complicità di un suo amico

BERLINO - Le indagini procedono a pieno ritmo. Sull'atroce delitto compiuto a Berlino, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, gli inquirenti stanno lavorando intensamente per chiarire tutti i dettagli di una vicenda che ha scioccato la Germania. Maria P., una ragazza tedesca di 19 anni ormai prossima al parto, è stata dapprima accoltellata più volte nel ventre e poi bruciata viva in un bosco di Berlino-Adlershof. 

Intanto dalla stampa tedesca giungono dettagli agghiaccianti sulla vicenda: la ragazza, come riferisce l'edizione online della rivista "Focus", ha tentato di fuggire mentre era avvolta dalle fiamme. 

La ragazza, stando a quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata attirata con un pretesto nell'auto dei suoi due assassini, che l'hanno portata nel luogo del delitto. Maria P. è stata immobilizzata dal complice, un 19enne di Berlino-Neukölln, e accoltellata più volte nel ventre dal suo ex ragazzo, Ehret T., 19enne di origini turche di Berlino-Neukölln e padre del bambino che Maria P. portava in grembo.  

La ragazza ha lottato fino all'ultimo per sottrarsi ai suoi carnefici. A Maria P. è stata versata della benzina e poi le è stato dato fuoco. Le tracce rinvenute dagli inquirenti mostrano che la ragazza ha tentato disperatamente la fuga mentre era avvolta dalle fiamme. 

Dagli elementi raccolti gli inquirenti ritengono che l'assassinio sia stato premeditato. I due 19enni arrestati erano già conosciuti dalla giustizia per la loro predisposizione alla violenza. Come riferisce la Bild-Zeitung, all'età di 15 anni avevano girato dei video in cui si erano resi protagonisti di violenze e poi li avevano pubblicati su internet.

La giustizia tedesca non esclude che nel caso vi siano coinvolte altre persone.

Le modalità bestiali nelle quali si è consumato questo atto abominevole sono considerate "inusuali" da Isabella Heuser, direttrice della clinica di psichiatria e psicoterapia dell'ospedale berlinese "Charité": "gli autori non hanno soltanto ucciso la donna, ma anche cercato di uccidere anche il bambino che aveva in grembo". Circostanze che rafforzano la tesi secondo cui l'assassinio sia stato premeditato: "L'autore (Ehret T.) aveva con sé un coltello. Si è portato appresso una persona. A Maria è stata versata della benzina. Tutto fa pensare che l'omicidio sia stato premeditato", ha detto Heuser.

Come riferisce la Berliner Zeitung, citando fonti investigative, il bebé che Maria P. portava in grembo era indesiderato dalla famiglia turca del 19enne. Per amore si era convertita all'islam. La 19enne si sarebbe sentita minacciata dal suo ragazzo, poi diventato il suo presunto assassino. Lui voleva che lei abortisse. Ma lei non lo ha ascoltato. Maria P. era felicissima di diventare madre. Sul suo profilo Facebook aveva postato delle fotografie e dei messaggi in cui trasmetteva la sua gioia per l'arrivo di una bambina. Ma è andata incontro alla morte. 

 

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