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ITALIAEscort truffate, sette denunce

26.12.14 - 17:51
Circa 200 professioniste sono finite nella rete della banda torinese
Escort truffate, sette denunce
Circa 200 professioniste sono finite nella rete della banda torinese

TORINO -Venivano contattate dai sedicenti incaricati di un sito web di incontri che, con modi gentili e convincenti, offrivano loro "vantaggiose promozioni" per essere più visibili. Corre su Internet la maxi truffa alle escort di mezza Italia scoperta dalla polizia postale. Sette le persone denunciate con l'accusa di aver fatto cadere nella loro rete oltre 200 accompagnatrici, molte delle quali hanno preferito non sporgere denuncia per motivi di riservatezza. Almeno 200mila euro, secondo gli investigatori, il bottino del raggiro.

La gang era composta da italiani tra i 20 e i 39 anni, tutti residenti nella provincia di Torino. La polizia postale li ha identificati al termine di una articolata indagine, grazie anche alla collaborazione con Poste Italiane e alcuni istituti di credito.

Coordinata dalla Procura di Torino, l'inchiesta è partita dai movimenti sospetti di alcune carte postepay, utilizzate dai truffatori per farsi pagare i servizi internet inesistenti. Dall'ottobre 2013 su quelle carte, sequestrate nel corso delle perquisizioni disposte dalla magistratura, erano confluite numerose transazioni di denaro. Somme provenienti da attività di phishing e da ricariche subito prelevate in modo da azzerare il credito giacente.

Le vittime del raggiro erano già tutte presenti sul web con annunci su Bacheka.it, sito risultato del tutto estraneo alla vicenda. Nel corso delle telefonate, più di una quando l'accompagnatrice non accettava subito la proposta, il prezzo dell'"offerta speciale" variava dai 100 ai 200 euro. Oltre duecento le prostitute 'hi-tech' di tutta Italia che hanno accettato, cadendo così nella truffa.

Nel corso delle perquisizioni, disposte dalla Procura di Torino a carico di alcuni degli indagati sulla base degli elementi di prova raccolti, sono state rinvenute anche le schede Sim dei telefoni cellulari utilizzati per contattare le escort. Gli investigatori le hanno sequestrate insieme alle carte di credito e ad altro materiale informatico e telefonico.

Per stabilire l'effettiva ampiezza del fenomeno, prosegue ora l'indagine della polizia postale, resa difficile dal silenzio delle vittime e dai complessi passaggi di denaro emersi dai primi accertamenti.

Ats Ans

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