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ITALIAEternit: le carte contro Schmidheiny

21.11.14 - 11:56
Per il pm "fece disinformazione"
Eternit: le carte contro Schmidheiny
Per il pm "fece disinformazione"

TORINO - Sulla questione amianto "è decisamente importante che non si cada in forme di panico. Questi tre giorni sono stati determinanti per i nostri direttori tecnici, i quali sono rimasti scioccati. Non deve succedere la stessa cosa ai lavoratori". Sono queste parole, secondo i magistrati del Palazzo di Giustizia di Torino, a scolpire le responsabilità di Stephan Schmidheiny nel caso Eternit.

Si tratta di un passaggio di una relazione (acquisita fra le carte dell'inchiesta dei pm Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace) letta dall'imprenditore svizzero nel seminario organizzato nel giugno del 1976 a Neuss, in Germania, per i dirigenti del gruppo industriale. Oltre ad esporre i rischi legati alla lavorazione dell'amianto furono prese le strategie globali per affrontare il problema, fra le quali - secondo gli inquirenti - rientrava una campagna di disinformazione e di minimizzazione della questione.

"L'amianto-cemento - spiegò Schmidheiny - può essere potenzialmente un materiale pericoloso se non viene maneggiato in maniera corretta. Ci saranno da mantenere degli obblighi nell'ambito delle aziende per quel che riguarda la nostra attività nelle public relations, nei confronti dei lavoratori e dell'opinione pubblica. Siamo moralmente impegnati a salvaguardare la salute dei nostri lavoratori. È comunque decisamente importante che non si cada in forme di panico".

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