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AFGHANISTANTalebani respingono le accuse di Boyle

15.10.17 - 20:35
Talebani respingono le accuse di Boyle

KABUL - I talebani afghani hanno respinto oggi le accuse rivolte loro dall'ostaggio canadese Joshua Boyle, secondo cui durante i cinque anni di prigionia prima della liberazione avvenuta l'11 ottobre, i militanti hanno ucciso una sua figlia e stuprato la moglie.

In un comunicato pubblicato oggi nella loro pagina web gli insorti, per bocca del portavoce dell'Emirato islamico dell'Afghan Zabihullah Mujahid, hanno respinto le accuse definite «false e artefatte» e «suggerite dal nemico».

Dal momento del sequestro (nel 2012) fino alla liberazione, si dice ancora, «marito e moglie (l'americana Caitlan Coleman, ndr) non sono mai stati separati l'uno dall'altra, proprio perché i mujaheddin volevano evitare possibili sospetti».

Allo stesso modo, prosegue la dichiarazione, «l'uccisione di un figlio è una accusa priva di fondamento, anche se è vero che durante la detenzione è avvenuto un incidente. La donna si è ammalata e, non essendovi un dottore per curarla, ha avuto un aborto spontaneo perdendo un nascituro di sesso femminile».

«Se vi fosse stato un piano per simili atti - conclude Mujahid - la coppia non sarebbe ritornata a casa con i suoi tre figli. Per cui il nemico non dovrebbe dare dei mujaheddin un'immagine simile alla propria, dato che la popolazione del pianeta si vergogna per la barbarità inumana degli americani nei confronti dei prigionieri di Bagram o di Guantanamo».

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