L'appello, sostenuto da Elon Musk, arriva alla vigilia di una discussione formale all'Onu. Non è fantascienza, c'è già chi ci sta lavorando: «È la terza era della guerra».
BRUXELLES - Un gruppo di scienziati ed esperti condotti da un carismatico magnate e visionario delle nuove tecnologie davanti alle nazioni unite per chiedere una cosa sola: il bando dei robot guerrieri. Sembra la trama di un film hollywoodiano ma invece è il nostro presente. L'uomo in questione Elon Musk, il boss di Tesla, e con lui ci sono 116 specialisti di informatica e robotica provenienti da tutto il mondo.
La richiesta di bando preventiva riguarda tutte le macchine di morte autonome, quindi dotate di intelligenza artificiale, siano esse droni, carri armati e automi di ogni foggia e dimensione. In questo modo, riporta l'appello collettivo, «evitiamo l'escalation alla terza era della guerra, dopo la polvere da sparo e la bomba atomica».
Questo tipo di armi intelligenti e decisamente hi-tech non sarebbe più solo una chimera: «grazie alle recenti rivoluzioni nel campo delle IA questi robot potrebbero essere realizzati in pochi anni, non più decenni e una volta aperto il vaso di Pandora sarà impossibile richiuderlo».
Già perché se si iniziasse a svilupparli e poi a schierarli si rischia che i conflitti armati «si moltiplichino in maniera esponenziale e a un ritmo al di la della comprensione umana. Nelle mani di terroristi o despoti possono diventare armi terribili che uccidono innocenti».
Nel 2015, scrive il Guardian, un bando simile era stato rigettato dal governo britannico in quanto «già coperto dalle leggi e regolamenti internazionali». Dal canto loro le Nazioni Unite avevano già votato di entrare in materia con una discussione formale. Il documento sopracitato è stato redatto proprio per questa ragione.
Ma non è che è davvero fantascienza? Assolutamente no, la Corea del Sud sta già utilizzando delle torrette d'artiglieria smart per monitorare i suoi confini con il nord. Droni, carri armati, navi e sommergibili autonomi sarebbero già in via di sviluppo da parte di Stati Uniti, Russa e Regno Unito.