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STATI UNITICrede di aver seppellito il figlio, ma non era lui

26.06.17 - 06:00
È stata tutta colpa di un errore d'identificazione da parte del medico legale
Keystone / AP
Crede di aver seppellito il figlio, ma non era lui
È stata tutta colpa di un errore d'identificazione da parte del medico legale

LOS ANGELES - Ha dell'incredibile la storia che arriva dal sud della California: un anziano ha creduto per 11 giorni che il figlio fosse morto, e ha scoperto che invece era ancora vivo quando l'ufficio del medico legale ha ammesso di aver commesso un errore nell'identificazione.

Il 6 maggio, riferisce l'Associated Press che ha ripreso la storia da vari quotidiani locali, un cadavere non identificato è stato trovato a Fountain Valley. Secondo l'ufficio del medico legale si trattava del 57enne Frank M. Kerrigan, affetto da problemi psichici e senza fissa dimora. Il padre dell'uomo, Frank J. Kerrigan di 82 anni, è stato contattato per comunicargli la triste notizia. Alla richiesta dell'anziano di recarsi all'obitorio per l'identificazione del cadavere gli è stato risposto (erroneamente, si è scoperto) che si era già provveduto con il confronto delle impronte digitali. 

La sorella del presunto morto si è recata sul luogo del rinvenimento del cadavere per lasciare fiori, candele e una foto del fratello. Il 12 maggio si sono tenute le esequie, alla presenza di 50 persone. Alcuni degli intervenuti avevano compiuto un lungo viaggio. «Pensavamo di aver sepolto nostro fratello» ha dichiarato la donna. Durante la cerimonia funebre il padre aveva accarezzato i capelli di colui che riteneva, in perfetta buona fede, che fosse suo figlio, che non vedeva da molti anni. «Non avevo idea di come fosse diventato».

Dopo 11 giorni l'82enne ha ricevuto una telefonata da un amico. «Tuo figlio è vivo» ha affermato l'uomo prima di passargli un'altra persona, che si è rivolta al signor Kerrigan in questo modo: «Ciao, papà».

Venerdì scorso le autorità della Orange County hanno ammesso l'errore. Apparentemente l'identificazione non è avvenuta con il confronto delle impronte digitali, ma tramite la foto di una vecchia licenza di guida. Dopo la telefonata rivelatrice le impronte digitali prese al cadavere sono state messe nel database della polizia, e hanno provato che la persona deceduta non era Frank M. Kerrigan, ma un altro individuo di cui non sono state precisate le generalità.

Un'inchiesta è stata aperta, e la famiglia Kerrigan sta valutando se fare causa alle istituzioni della contea. Da parte sua l'ignaro protagonista della vicenda, dopo essersi fatto vivo con il padre, ha deciso di tornare a vivere in strada.

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