La rabbia è stata «sottostimata», valuta il direttore del Centro di studi europei dell’Uni di Friburgo
PARIGI/FRIBURGO - Domenica i francesi voteranno per il primo turno delle elezioni presidenziali e gli ultimi sondaggi sembrano abbastanza chiari: al ballottaggio potrebbero andare Emmanuel Macron, con il 25% dei consensi, e la leader del Front National, Marine Le Pen, con il 22% (dati Harris Interactive per Franceinfo). Gilbert Casasus, direttore del Centro di studi europei dell’Università di Friburgo, spiega perché non siano solo loro ad avere una chance.
Signor Casasus, Macron e Le Pen andranno al ballottaggio domenica?
Quest’anno ci troviamo di fronte a una situazione nuova. In Francia si presume che al primo turno gli elettori votino il candidato che piace loro di più. Al ballottaggio è invece questione di eliminarne uno. Questo schema però non vale per le presidenziali 2017. I francesi sono infatti messi di fronte a un dilemma: voto per qualcuno che mi piace o decido subito chi voglio eliminare? Al momento Emmanuel Macron e Marine Le Pen sono in testa, ma ciò non significa che andranno sicuramente al ballottaggio. Potrebbe arrivarci François Fillon come Jean-Luc Mélenchon. La probabilità che sia Macron contro Le Pen è più alta, ma tutto è possibile. Dipende dalla scelta degli elettori: votare secondo le proprie preferenze o in maniera strategica.
E cosa farà la maggioranza degli elettori?
Credo che voteranno strategicamente, ma questo è piuttosto un auspicio. I francesi sono imprevedibili e molti potrebbero dare ascolto alla pancia, alla loro rabbia. Questi sentimenti di rabbia per un Paese che non riesce a superare le proprie sfide sono stati sottovalutati dalla stampa e potrebbero tornare buoni a Le Pen e a Mélenchon. Non posso dire ora chi vincerà. Domenica sera, però, si stabilirà già chi diventerà presidente. E io spero che non si tratti di una presidente.
Le previsioni danno Macron poco avanti a Le Pen. Ripensando a come è andata negli Stati Uniti, però, quanto sono affidabili questi sondaggi?
La Francia è la campionessa europea di sondaggi. Le previsioni, verificate da una commissione statale, sono piuttosto affidabili. Alle regionali del 2015, però, sono risultate sballate. A rendere tutto più difficile sono gli indecisi. Tuttavia bisogna dire che stiamo parlando di un altro sistema elettorale rispetto a quello che ha portato alla vittoria di Trump. Negli Stati Uniti i sondaggi prevedevano una maggioranza a favore di Hillary Clinton ed è quello che è effettivamente accaduto se si tiene conto del numero di preferenze. Anche le previsioni sulla Brexit erano sbagliate, ma, al contrario degli elettori francesi, i britannici prestano poca fede a questi sondaggi. Gli stessi si sono stabilizzati negli ultimi giorni.