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ITALIADramma di Verona: «Per capire bisogna partire dagli pneumatici»

21.01.17 - 18:32
«In assenza di terzi veicoli coinvolti le cause vanno sempre cercate nei comportamenti umani oppure nel cedimento dei componenti del veicolo». Lo sostiene un esperto delle dinamiche degli incidenti
Dramma di Verona: «Per capire bisogna partire dagli pneumatici»
«In assenza di terzi veicoli coinvolti le cause vanno sempre cercate nei comportamenti umani oppure nel cedimento dei componenti del veicolo». Lo sostiene un esperto delle dinamiche degli incidenti

VERONA - Lo stato dei sistemi elettronici del veicolo e quello degli pneumatici: sono i due «aspetti fondamentali» che dovrà valutare preliminarmente il perito incaricato dal pm per fare luce sull'incidente di Verona. È quanto afferma Virginio Rivano, presidente di Asais-Evu Italia, associazione nazionale di analisti ricostruttori della dinamica degli incidenti stradali, secondo il quale, "in assenza di terzi veicoli coinvolti, le cause di questi incidenti vanno sempre cercate o nei comportamenti umani o nel cedimento di componenti (o sistemi) del veicolo".

"Le prime immagini televisive - dice Rivano all'ANSA - mostrano che molti degli pneumatici hanno preso fuoco, per cui l'esame dovrà essere particolarmente attento e finalizzato a verificare se abbiano un fondamento tecnico le dichiarazioni del camionista sorpassato, che dice di avere visto, una trentina di chilometri prima dell'impatto, che una ruota del bus aveva problemi. Per esempio si dovrà capire se lo pneumatico appariva sgonfio o non ben allineato e se faceva fumo. Il tecnico poi, potrà trovarsi di fronte a due scenari: se lo pneumatico in questione non è del tutto bruciato (e se non è stato urtato direttamente nell'impatto) potrà verificare l'esistenza di eventuali rotture o deterioramenti; in caso contrario dovrà analizzare il cerchio ruota per capire se lo pneumatico è esploso (o si è sgonfiato) prima dell'urto, verificando la presenza di abrasioni o rotture sul cerchio stesso".

Riguardo allo stato dei sistemi elettronici del veicolo, l'analista dovrà "accertare - prosegue Rivano - che tipo di cronotachigrafo avesse montato il bus e le sue condizioni, il tipo di dispositivi ausiliari di controllo elettronico del veicolo (Abs, Esp, ecc.) e in che condizioni si trovino le centraline elettroniche di gestione. Fatta questa verifica si dovrà cercare di rimuovere le centraline (o le loro memorie elettroniche) e cercare di 'leggerle', se non sono irrimediabilmente danneggiate".

Contemporaneamente, "il consulente tecnico, in collaborazione con la Polizia Giudiziaria, verificherà l'esistenza di filmati delle telecamere di controllo e analizzerà il comportamento 'dinamico' del veicolo nei tratti ripresi". "E poi - aggiunge l'esperto - l'analista dovrà ricostruire la dinamica dell'uscita di strada, calcolare la velocità del veicolo all'urto, verificare l'esistenza e il funzionamento dei sistemi di ritenuta (anche alla luce delle autopsie che indicheranno la causa del decesso di ogni singolo passeggero). Parallelamente i medici legali cercheranno di stabilire quali fossero le condizioni psico-fisiche dell'autista".

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