Un dossier riservato ottenuto dal Corriere della Sera rivela come i certificati di diversi fabbricati siano stati probabilmente falsificati
ACCUMOLI - C’è qualcosa che non torna nei crolli di alcuni edifici pubblici avvenuti ad Amatrice ed Accumoli a seguito del terremoto del 24 agosto scorso. Un dossier riservato ottenuto dal Corriere della Sera rivela infatti come quelle strutture fossero state sottoposte a ristrutturazioni per milioni di euro per le quali erano state prodotte delle certificazioni, probabilmente falsificate, ipotizza il quotidiano italiano.
Il documento si riferisce alle migliorie anti sismiche effettuate dopo il terremoto dell’Umbria del 1997. Lavori per 2,3 milioni di euro che si sommano ai 4 milioni stanziati nel 2009. Un totale di 21 appalti con il dettaglio degli interventi effettuati, i nomi delle aziende responsabili e dei progettisti. Questi lavori avrebbero dovuto assicurare a una serie di edifici pubblici di essere a prova di scosse.
Fra queste strutture vi è la Torre Civica di Accumoli, fabbricato del XII secolo parzialmente crollato sei giorni fa che era stato oggetto di due collaudi, l’11 ottobre 2012 e il 28 maggio 2013. Costo: 90mila euro a fronte degli iniziali 100mila. Il responsabile, indica il Corriere, era l’architetto Cappelloni, che aveva seguito anche la ristrutturazione della Chiesa di San Francesco. Il crollo del campanile di quest’ultima ha provocato la morte di una famiglia.
C’è poi la caserma dei carabinieri della località laziale, adeguata per un costo di 150mila euro. L’edificio non ha retto al sisma benché i lavori di ristrutturazione fossero «ultimati e collaudati».
Fra i fabbricati più in vista è parzialmente crollata, infine, anche la chiesa di San Michele Arcangelo a Bagnolo (Amatrice), anche in questo caso nonostante fosse stata adeguata e collaudata per 100mila euro.