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LIBIAMistero sulla morte del leader Isis

30.05.16 - 07:37
La sua fine è arrivata per mano tunisina o libica?
Mistero sulla morte del leader Isis
La sua fine è arrivata per mano tunisina o libica?

TRIPOLI - Le milizie libiche fedeli al governo di unità nazionale hanno rivendicato un nuovo successo nella lotta all'Isis: avrebbero ucciso Khaled Shaib, il leader jihadista in Nord Africa e una delle menti della strage del Bardo a Tunisi.

Una morte eccellente, che però si era attribuita oltre un anno fa il governo tunisino.

Da oltre tre settimane le forze legate al premier Sarraj hanno lanciato l'operazione "Albinyan Almarsous" (Solida struttura), per strappare Sirte all'Isis. Centinaia i jihadisti uccisi finora, secondo i miliziani, che sostengono di essere arrivati ormai a pochi chilometri dalla roccaforte dello Stato Islamico, praticamente circondandola.

Proprio in uno di questi ultimi attacchi, qualche giorno fa, le milizie hanno reso noto di aver ucciso Khaled Shaib, alias Lokman Abou Sakher. Il terrorista, di origine algerina, era il leader della cellula Okba Ibn Nafaa, legata all'attentato contro il museo del Bardo del 18 marzo 2015, in cui morirono 21 turisti, 4 dei quali italiani, e un poliziotto tunisino. La sua azione, poi, si è estesa in Libia, tanto che lo stesso Califfo al Baghdadi - sempre secondo i libici - gli ha offerto il ruolo di coordinatore militare dell'Isis in tutto il Nord Africa.

La sua fine, però, è arrivata proprio sul suolo libico, al culmine di una battaglia per il controllo di Baghla, città strategica perché taglia fuori l'Isis dai collegamenti con l'ovest del Paese. Questo, almeno, sostengono i combattenti libici, secondo cui il terrorista è stato riconosciuto anche da alcuni jihadisti fatti prigionieri.

La morte di Shaib, tuttavia, era stata annunciata dal premier tunisino Habib Essid pochi giorni dopo la strage del Bardo. L'operazione condotta dalle forze speciali tunisine, in cui erano rimasti uccisi altri 8 terroristi, era stata presentata come la prima grande reazione all'attentato.

Adesso, resta da capire se siano stati i tunisini a 'vendere' - senza prove certe - un successo alla propria opinione pubblica dopo lo shock del Bardo. Oppure se, allo stesso modo, le milizie libiche, con un trofeo di questa caratura, vogliono guadagnarsi un posto di prestigio nella Libia pacificata.

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