Associata al consumo di cannabis, rifiutata dai clienti per una presunta ambiguità morale: gli alberghi americani decidono di cancellarla
NEW YORK - In viaggio negli Stati Uniti, gli uomini d'affari storcevano il naso: e domandavano di poter dormire in una stanza altra da quella malfamata 420. Pronti a declinare anche la proposta della 418, 419, la 421 e 422, pur di passare una notte tranquilla: lontana dal rischio che la camera già rifiutata venisse poi occupata da chi avesse in programma un festino a base di cannabis. Perché è al consumo di droga che il numero viene associato senza esitazione: da quando, si narra, alle ore 4.20 del pomeriggio un gruppo di studenti della Bay Area, San Francisco, si diede appuntamento nel 1971 attorno alla statua del chimico francese Louis Pasteur per fumare marjiuana.
Un'associazione che ha portato gli Stati dove la cannabis è legalizzata a cancellare il numero dagli alberghi: per evitare grane con eventuali party improvvisati. O, laddove invece lo stupefacente è vietato, affinché la smetta di restare vuota, snobbata per una presunta ambiguità morale. Una maniera di difender la reputazione che negli Usa sta riguardando anche altri ambiti: in Colorado, per esempio, il medesimo numero è stato abolito dai cartelli stradali, sostituito da un curioso – fin ridicolo anzi – 419,99.
C'era anche chi, a onor del vero, quella stanza la desiderava eccome: per rubare poi la targhetta di metallo e tenerla in casa alla stregua di un cimelio. Cosa che non è mai capitata invece ad altri numeri, dai quali ci si è sempre limitati a tenersi alla larga. Chi vorrebbe entrare, per esempio, nella camera 237 resa celebre da Shining? O la 101 destinata alle torture nel romanzo di George Orwell? La 306 al cui balcone fu assassinato Martin Luther King e la 507 dove morì Jimi Hendrix?