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STATI UNITIEcco perché ora potremo ascoltare il Big Bang

11.02.16 - 18:11
Cosa hanno sentito i ricercatori? Perché è tanto importante? Ora cosa si cerca?
Ecco perché ora potremo ascoltare il Big Bang
Cosa hanno sentito i ricercatori? Perché è tanto importante? Ora cosa si cerca?

WASHINGTON - Più di un miliardo di anni fa, in una galassia remota, due buchi neri si sono scontrati. Il più grande era 36 volte la massa del sole, il più piccolo "solo" 29. Uno scontro dalla potenza tale da distorcere lo spaziotempo. Questo nuovo corpo rimettendosi in equilibrio ha riacquistato la forma di una sfera, 62 volte la massa del Sole. Visto che nulla si crea e nulla si distrugge, dove sono finiti quei tre soli che mancano al conto? Si sono trasformati in onde gravitazionali, microscopiche increspature dello spaziotempo che hanno viaggiato fino a noi. Alle 4 di mattina del 14 settembre 2015, hanno raggiunto gli strumenti del Laboratorio Ligo e, trasformate in suono, hanno strappato dai loro letti gli astronomi.

Quell'eco millenaria ha rivoluzionato la scienza. Per la prima volta l'essere umano è riuscito a origliare nella storia più remota dell'universo. Ma è ciò che potrà nascerne che più emoziona i ricercatori: la speranza è che lanciando dei satelliti che possano ascoltare lo spazio non disturbati dal rumore di fondo della Terra, l'essere umano sia in grado di "ascoltare" il Big Bang, le cui onde, essendo più antiche, sono anche più deboli. Quelle generate dalla collisione delle collisioni, quella a cui dobbiamo tutto, risalgono infatti a quasi 14 miliardi di anni fa. Fino a oggi, gli scienziati non avevano la possibilità di spingersi così in fondo alla storia dell'Universo, potendosi limitare solo a studiare le radiazioni elettromagnetiche del grande evento, liberatesi però solo 380'000 anni dopo il Big Bang.

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