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NORVEGIAParla la donna pazza di Breivik

19.08.15 - 09:57
Lo chiama per nome, gli manda lettere ogni settimana e promette di aspettarlo. Il cuore di "Victoria" batte solo per un uomo: l'assassino Anders Breivik
Parla la donna pazza di Breivik
Lo chiama per nome, gli manda lettere ogni settimana e promette di aspettarlo. Il cuore di "Victoria" batte solo per un uomo: l'assassino Anders Breivik

OSLO - Anche l'autore del peggior massacro in Norvegia dopo la Seconda Guerra Mondiale, Anders Breivik, come altri criminali famosi, ha la sua quota di groupies. Un fenomeno, questo, che può essere accompagnato da attrazione sessuale: il suo nome è hybristofilia.

"Davvero, non vorrei vivere la mia vita senza di lui". È con la voce soffocata dall'emozione che "Victoria" - pseudonimo per proteggere la sua vera identità - parla del suo "caro Anders".

Originaria di una cittadina svedese, la giovane 20enne sta faticando per ottenere un regime carcerario più "soft" per Breivik.

Condannato a 21 anni di carcere, pena che potrebbe venire anche prolungata, l'estremista di destra è tenuto in isolamento da quando ha ucciso 77 persone, il 22 Luglio del 2011, prima piazzando una bomba nel quartiere governativo di Oslo e poi sparando all'impazzata in un campo estivo di giovani laburisti sull'isola di Utøya.

Più di 150 lettere - Isolamento che è una vera e propria "tortura", per la ragazza svedese. "Sono ancora più legata a lui ora che è in una situazione così delicata". È così che la giovane ha scritto più di 150 lettere per di rincuorarlo facendogli pure piccoli regali come la cravatta blu scuro che l'uomo ha indossato al suo processo. In cambio, ha ricevuto due lettere da lui, mentre le altre sono state bloccate dall'amministrazione penitenziaria.

Non è facile commentare la natura del suo rapporto con Breivik, che non ha mai incontrato. Ma sono evidenti gli sforzi della ragazza per riuscire a incontrarlo almeno una volta. Lei descrive l'uomo come un "vecchio amico" e come una "figura fraterna" protettiva. Ma ammette pure di trovarlo attraente.

I loro primi contatti risalgono al 2007, grazie a dei giochi online. I legami si sono interrotti due anni più tardi, ma "Victoria" rinverdisce il rapporto nei primi mesi del 2012 con quello che, nel frattempo, è diventato l'uomo più odiato della Norvegia.

Proposta di matrimonio - Una storia strana? Certo. Unica? Affatto. Il settimanale "Morgenbladet" riferisce di circa 800 lettere l'anno ricevute da Breivik. Spesso di donne che lo ammirano. Durante il suo processo nel 2012, l'assassino ha persino ricevuto una proposta di matrimonio da parte di una 16enne.

Il nome non scientifico, ma in uso dai criminologi di questa infatuazione è hybristofilia ed è una parafilia nella quale il piacere sessuale e il raggiungimento dell’orgasmo sono legati al fatto che il proprio partner sia un noto delinquente, che abbia quindi commesso reati come truffe, omicidi e rapine. Nella cultura popolare questo fenomeno è conosciuto anche come la Sindrome di Bonnie e Clyde. Sono numerosi i criminali in carcere che vengono "premiati" con lettere bollenti o biancheria intima inviata da sconosciute.

Questa sindrome supera i confini e le epoche. Condannato per aver ucciso 11 persone nei primi anni del XXesimo secolo, in Francia, Henri Désiré Landru aveva ricevuto 800 proposte di matrimonio prima di essere ghigliottinato. L'austriaco Joseph Fritzl, che aveva rapito e violentato la figlia per 25 anni, e l'americano Charles Manson, autore di sette delitti atroci, hanno anche loro un discreto seguito di fan.

Vittime di abusi sessuali - Secondo l'americana Sheila Isenberg, autrice di "Donne che amano gli uomini che uccidono", che ha parlato con una trentina di loro, questi soggetti sono spesso donne che hanno subito abusi sessuali in passato.

"Queste donne hanno l'opportunità di essere al comando (un uomo condannato all'ergastolo non può controllare nulla), mentre prima erano vittime, abusate dal padre o da altri uomini". "Ed è una storia d'amore con la A maiuscola: eccitante, emozionante, una sorta di montagne russe senza fine".

Secondo Amanda Vicary, professoressa aggiunta di psicologia presso l'Università dell'Illinois, "Alcune donne tendono anche ad essere attratte da uomini famosi". "E' possibile che la ragione della loro attrazione per gli uomini colpevoli di cose orribili non sia tanto quello che hanno fatto, ma la loro celebrità".

"Victoria", afferma di fuggire la fama. Ma l'interessamento le ha già fatto perdere l'amore per la sorella. "Per me, sei morta", le ha scritto venendo a conoscenza dei suoi legami con Breivik. La ragazza si è allontanata anche dai suoi amici.

Se ammette di appoggiare "più o meno" l'ideologia islamofoba di Breivik, sostiene però di essere contraria alla violenza.

Come può allora amare quest'uomo? "Io faccio un distinguo tra Anders e Breivik. Il primo è il mio caro amico, il secondo la persona che ha compiuto quegli atti".

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