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CORRISPONDENZE ESTEROGay Pride, "la parata più felice di sempre"

29.06.15 - 12:24
di Liv Behre, ieri a Lugano oggi a New York
Foto Liv Behre
Gay Pride, "la parata più felice di sempre"
di Liv Behre, ieri a Lugano oggi a New York

NEW YORK - “All 50 States! All 50 States! All 50 States!” Era questo il mantra del Gay Pride di New York di quest’anno.

Torniamo indietro di un paio di giorni, a venerdì, quando la Corte Suprema degli Stati Uniti ha passato la legge a favore dei matrimoni omosessuali in tutto il Paese. L’America stava aspettando questa decisione da decenni. Una decisione resa pressante soprattutto dopo che nel 1996 era stato instaurato il Defense of Marriage Act, una legge federale che ha dichiarato il matrimonio essere un atto tra uomo e donna, e bandendo dunque il matrimonio omosessuale. Negli ultimi due anni una serie di processi contro questa legge ha forzato la Corte Suprema a prendere in considerazione il fatto di prendere una decisione una volta e per tutte riguardo a questa legge.

Il Paese si è ritrovato diviso su questo argomento innumerevoli volte, e a dipendenza della tendenza politica negli Stati, alcuni hanno legalizzato i matrimonio omosessuali, altri no. Tutti avevano un’opinione, e nonostante i repubblicani si esprimessero contro alla possibilità di un’egualità matrimoniale, col tempo sembrava che la maggior parte degli americani fossero a favore di questa legge. O perlomeno è quello che si percepiva a New York, una città in cui c’è un’altissima presenza omosessuale e in cui non è visto come un atto strano, esotico, o addirittura sbagliato. A New York l’amore è amore, il sesso non importa.

La decisione finale è stata presa il 26 giugno, dando il via non solo a festeggiamenti incontrollabili in città, ma d’appertutto. Le immagini del profilo di Facebook hanno iniziato tutte a colorarsi dei colori dell’arcobaleno, l’hashtag – elemento importantissimo per qualsiasi notizia - di Twitter e Instagram più usato era #lovewins e le varie istituzioni politiche nel Paese, come per esempio la Casa Bianca, hanno proiettato i colori del Gay Pride sulla facciata.

A New York, nel West Village la gente era in strada a festeggiare da quando la decisione era stata annunciata. Davanti al famoso Stonewall Inn – bar gay storico – si sono raggruppate centinaia di persone pronte a festeggiare ancora prima del Gay Pride di domenica.

La parata è stata “la più felice” di sempre – questa è stata la frase più gettonata. Tutta la città era in festa. Gay o etero, tutti erano in strada a festeggiare non solo il Gay Pride, ma soprattutto una decisione che conferma lo spirito progressista e di libertà degli Stati Uniti. Uno spirito spesso perso a causa di guerre, politiche economiche a sfavore dell’ambiente e degli altri Paesi, e un’imposizione di potere tante volte spropositata. In un clima di tensione tra l’America e il resto del mondo, questa decisione è stata fondamentale purché il “Paese in cui tutto è possibile” ritorni a essere tale, non solo agli occhi dei vicini, ma soprattutto dei propri cittadini.

La parata di domenica è stata una celebrazione di una nuova e giusta legge, della sicurezza degli Americani di avere raggiunto un obbiettivo importante nella storia del Paese. Ma soprattutto, è stata una celebrazione dell’amore – perché #loveislove.

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