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ITALIAExpo, "Serve il riequilibrio tra il nord e il sud del mondo"

13.06.15 - 20:21
Nel mondo 2 miliardi di persone soffrono di malnutrizione
Expo, "Serve il riequilibrio tra il nord e il sud del mondo"
Nel mondo 2 miliardi di persone soffrono di malnutrizione

ROMA - "C'è oggi una connessione molto stretta tra il cambiamento climatico e la tutela dei diritti umani. Purtroppo vige ancora nel diritto internazionale un approccio settoriale che dobbiamo superare se vogliamo affrontare le sfide che abbiamo davanti": lo ha detto a Expo Hilal Elver, relatore speciale delle Nazioni Unite per il diritto al cibo, intervenendo al convegno "Per nutrire davvero il pianeta", organizzato da Caritas.

"Il diritto al cibo è stato riconosciuto per la prima volta nel 1948 dall'Onu con la Dichiarazione universale dei diritti umani e ribadito nel '66 dalla convezione. Da allora cinquanta paesi hanno fatto leggi nazionali sulla materia. Alcuni come il Brasile, il Guatemala, il Kenya e l'India hanno tutelato questo diritto anche a livello giudiziale, cosa che invece non si riscontra in molti paesi occidentali. Tuttavia ancora 2 miliardi di persone soffrono di malnutrizione - ha ricordato la Elver -. Oggi più che mai è necessario un approccio interdisciplinare. Fondamentale è la spinta dell'opinione pubblica".

"Hanno attualmente un'origine ambientale 164 conflitti al mondo - ha sottolineato Grammenos Mastrojeni, diplomatico e collaboratore del Climate Reality Project fondato da Al Gore -. Gli scontri in Nord Africa che hanno portato al crollo di quei regimi sono stati preceduti da quattro anni di rivolte per il pane. La Siria prima della guerra ha conosciuto anni di siccità mai viste prima che hanno spinto le persone a spostarsi dalle campagne alle città. Il cambiamento climatico ha gettato nella miseria i contadini in Ciad dove ore prospera Boko Haram. Noi abbiamo sempre in mente gli obiettivi di crescita e sviluppo, ma mai quello dell'equilibrio. Eppure crescita e sviluppo sarebbero compatibili, ma sembra che ciò non ci interessi".

Un esempio del disequilibrio globale è il fenomeno del land grabbing. "A partire dal 2000 c'è stata una corsa all'acquisizione di terre da parte di investitori internazionali pubblici e privati in paesi dell'Africa e dell'Asia - ha messo in luce Marta Antonelli, ricercatrice all'Università IUAV di Venezia -. Ma questi investimenti hanno violato i diritti umani perché il passaggio dai precedenti utilizzatori ai nuovi proprietari, con concessioni, compravendite o affitti, è avvenuto con contratti non trasparenti e senza un informato consenso. Abbiamo la necessità di stimolare comportamenti responsabili da parte di questi investitori anche perché le terre vengono utilizzate per produrre biocarburanti nell'ottica delle nuove politiche energetiche imposte dall'Unione Europea".

Ristabilire un nuovo rapporto tra Nord e Sud del mondo appare fondamentale.

ats ansa

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