Cerca e trova immobili

FRANCIAValls a tifare Barcellona con il volo di Stato

08.06.15 - 20:21
Il primo ministro nato a Barcellona e naturalizzato francese è stato criticato per essersi spostato con volo di Stato in Germania per Barcellona -Juventus
Valls a tifare Barcellona con il volo di Stato
Il primo ministro nato a Barcellona e naturalizzato francese è stato criticato per essersi spostato con volo di Stato in Germania per Barcellona -Juventus

PARIGI - Finale di Berlino andata-ritorno, fra i 14.000 e i 19.000 euro: il tifoso eccellente Manuel Valls, primo ministro socialista francese di origini catalane e ticinesi da parte di madre e supporter dei campioni d'Europa, ha lasciato i compagni di partito a Poitiers, impegnati sabato in un cruciale dibattito sul futuro. E si è spostato con volo di stato in Germania per Barcellona-Juventus.

Giovane, spigliato, faccia da duro, Manuel Valls non ha fatto una piega nemmeno il giorno dopo, quando - invece di tornare subito a Poitiers - ha inforcato gli occhiali da sole scuri per un'altra finale, quella del Roland Garros tra Wawrinka e Djokovic. "Sono primo ministro - ha spiegato senza nascondersi dietro a un dito - viaggio con i mezzi che conoscete. Ma ci sono sempre dei brontoloni...".

Valls, 52 anni, nato a Barcellona, cugino dell'autore dell'inno che accompagna Messi e compagni (anche lui si chiamava Manuel...), sostiene di essere andato a Berlino per lavoro, un incontro su invito del presidente dell'Uefa, Michel Platini, per parlare "dei problemi della Fifa e dell'organizzazione degli Europei 2016 in Francia".

Una versione fatta propria oggi anche dal presidente, François Hollande, l'altra carica dello stato per la quale tutti gli spostamenti con mezzi ufficiali per motivi di sicurezza: "il primo ministro aveva una riunione con l'Uefa", ha tagliato corto il capo dell'Eliseo dal vertice del G7 in Germania. Il portavoce del governo, Stephane Le Foll, aveva specificato in mattinata che "l'invito era stato fatto dal presidente dell'Uefa".

Michel Sapin, ministro delle Finanze, ha invitato a "guardare dalle parti della destra", ricordando che Nicolas Sarkozy si è spostato da Parigi a Le Havre a spese del partito.

"Manuel Valls - tuona invece da destra Nicolas Dupont-Aignan - dovrebbe ispirarsi a un po' di sobrietà. Prendere un aereo per andare a vedere una partita di pallone non è all'altezza di quello che vivono i nostri concittadini". Il centrista François Bayrou ritiene che "talvolta gli uomini politici perdono il senso della realtà"; "a queste scorciatoie - continua - a questi privilegi che offre il potere, bisogna resistere con molta forza di carattere". Florian Philippot, del Front National, punta il dito contro "questo piccolo capriccio di Valls per due squadre straniere", aggiungendo poi: "il vero punto è, chi paga? Spero non il contribuente...".

La regola vuole che presidente e premier usufruiscano di mezzi dello Stato per gli spostamenti loro e della scorta, per ragioni di sicurezza. Hollande, però, all'indomani della sua elezione, varò un codice deontologico che imponeva ai ministri di "preferire il treno per gli spostamenti inferiori alle 3 ore". Non è il caso di Berlino e soprattutto non è più una regola d'attualità dopo gli attentati terroristici di gennaio a Charlie Hebdo. La prassi vorrebbe comunque - fin da quando stabilì così l'ex presidente Nicolas Sarkozy dopo diverse polemiche sui viaggi - che il primo ministro che si muove per motivi personali rimborsi allo stato l'equivalente di un biglietto di business class.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE