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CORRISPONDENZA ESTEROLa mia Pasqua alle Barbados

08.04.15 - 17:52
di Dijana Rajic Fassora, ieri in Ticino oggi alle Barbados
La mia Pasqua alle Barbados
di Dijana Rajic Fassora, ieri in Ticino oggi alle Barbados

BRIDGETOWN - La Pasqua a queste latitudini è puramente religiosa. Per il popolo bajan la religione è estremamente importante e vissuta a fondo, con costanza ed impegno. Vi sono varie religioni ma gli abitanti sono prevalentemente protestanti, benché i cattolici negli ultimi anni siano in netto aumento.

Parte centrale della domenica di Pasqua è la Messa mattinale alla quale si può partecipare tra le 6:00 e le 11:00 in una delle numerose e architettonicamente variegate chiese dell’isola. Le strade si riempiono di auto e pedoni, per poi svuotarsi improvvisamente non appena inizia la cerimonia.

Le signore oltre ai vestiti colorati sfoggiano i loro cappellini e indossano eleganti scarpette e graziose borsette. I bambini, dopo aver tolto quei cupi grembiuli indossati a scuola per tutta la settimana, la domenica mettono in mostra il proprio vestito domenicale colorato e di stoffe raffinate; le bambine pavoneggiano le loro migliori gonnelline (talvolta cucite dalla sarta appositamente per l’occasione). Gli uomini, seppur meno appariscenti, sono a loro volta curati ed eleganti. Nell’abbigliamento di numerose persone locali si percepisce la chiara influenza anglosassone.

La Messa cattolica, molto allegra e festosa, è ricca di bellissimi canti accompagnati da numerosi strumenti, e soprattutto dalla partecipazione dei fedeli, che dal pubblico, con entusiasmo, recitano i canti con leggeri movimenti quasi danzanti. Non è musica gospel, ma indubbiamente un rito diverso da quello a cui siamo abituati. L’ambiente è vivace e interattivo, alcuni tra i presenti si scambiano baci e abbracci durante il momento della pace, e tutti si tengono per mano durante la preghiera. Le Barbados sono spesso associate a paesi poveri e in via di sviluppo. In parte può essere vero, ma se pensate che nella chiesa di St. Dominik le letture non sono lette dalla Bibbia, ma
da un iPad, potreste cambiare idea. Un momento profondo e sentito è anche la sera della Veglia Pasquale istante in cui ci si riunisce al buio per celebrare la Risurrezione del Signore, è l’occasione in cui le famiglie portano le candele da benedire.

La famiglia, spesso numerosa, è un valore che riveste un’importanza particolare. Dopo la Messa, le spiagge svuotatesi da poche settimane dopo le partenze degli ultimi turisti della stagione, per Pasqua, si riempiono di comitive famigliari che fanno ricchi picnic in spiaggia, giocando a domino (tipico passatempo per la maggior parte degli uomini) e sorseggiando rum, acqua di cocco o colorati succhi chimici, particolarmente zuccherati.

I bambini giocano a riva. Per loro questo periodo coincide con le vacanze scolastiche e alcuni, i più creativi, si sbizzarriscono a creare splendidi aquiloni dalle forme, dimensioni e colori più svariati, aquiloni che spiccheranno il volo nel cielo azzurro di qualche spiaggia, o sul prato dell’ippodromo.

Questo momento radioso è pienamente condiviso con gli adulti che, con un tuffo nel passato, ricordano le Pasque della loro infanzia e la competizione di aquiloni del lunedì di Pasqua, che purtroppo, per mancanza di fondi, è stata abolita negli ultimi anni. Un bel momento da
condividere insieme e che mette di buon umore anche i passanti. Chi preferisce, per pochi dollari, può acquistare nei centri commerciali così come ai bordi delle strade (proprio perché trafficate scelte spesso per fare affari) il suo aquilone preferito.

Mentre i bambini preparano gli aquiloni le madri cucinano. Non sembra esserci un piatto tipico per il giorno di Pasqua, ma quello che è certo, è che il pesce non può mancare. Niente a che vedere con le tavolate decorate a tema e ben apparecchiate a cui siamo abituati. Una pentola, qualche padella, qualche piatto sul tavolino in spiaggia, e via, chi ha fame, si serva. Il pesce non può mancare e la carne, soprattutto quella rossa, e nei giorni precedenti la Pasqua, è strettamente evitata.

Tra le specialità locali nei ristorante, nelle bancarella sul bordo della strada, o nei piatti delle famiglie in un giorno di festa, vi sono i fish cakes (polpettine di pesce fritte), il pesce volante alla griglia, macaroni pie (ricorda vagamente una pasta al forno speziata), un’insalata dolciastra di cavolo, patate, platano fritto, piselli e riso. Se si parla di carne, solitamente si tratta di piatti a base
di maiale o più comunemente pollo, qui adorano il pollo.

Il mercato del pesce di Oistins è conosciuto e visitato dai locali (così come dai turisti) tutto l’anno, ma in particolare raddoppia le proprie dimensioni il venerdì e il sabato sera, quando viene animato da musica, balli e bancarelle. Nel periodo di Pasqua pescatori e pescivendoli sono molto impegnati, e attualmente il mercato ospita il festival del pesce. Il momento più importante di questo festival è probabilmente la competizione di sfilettatura durante la quale si celebra la bravura dei pescatori. Per il resto abbiamo le classiche bancarelle che vendono di tutto, prodotti misti strettamente “made in china”, palloncini, deodoranti, occhiali, scope o giochi luminosi in
plastica scadente che attirerebbero l’attenzione di qualsiasi bambino. Qualcuno si distingue con qualche bancarella di prodotti locali manufatti, ma purtroppo la maggior parte sono poco indigene.

A tavola di certo non hanno trovato il capretto ticinese ma ciò che non è mancato è stata la caccia alle uova, impegno non da poco per i bambini se si pensa che alcune famiglie o scuole (private) la organizzano proprio in spiaggia! Bisogna essere rapidi, se non vengono scoperte velocemente si scioglieranno in breve tempo.

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