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Polemica su uno dei volti più noti del canale tv americano Fox
NEW YORK - Emerge solo adesso e forse non a caso: uno dei volti più noti e anche più discussi del canale tv americano Fox, Bill O'Reilly, nei suoi reportage durante la guerra delle Falkland aveva riferito di trovarsi in "zona di guerra", mentre pare che così non fosse. La polemica scatta immediata: accuse e smentite, botta e risposta, che tornano a far discutere a pochi giorni dallo "scandalo" in seguito al quale uno degli "anchor" di punta della Nbc, Brian Williams, è sospeso dal network per sei mesi e senza salario, per aver falsificato una delle sue corrispondenze durante l'attacco Usa in Iraq nel 2003, affermando di essere a bordo di un elicottero poi abbattuto mentre non era così.
Per O'Reilly le circostanze, e anche le accuse, sono diverse, ma si inseriscono in un dibattito già acceso e che non accenna a placarsi: tutto nasce da un articolo pubblicato dalla rivista Mother Jones, in cui si sottolineano le "esagerazioni" nei servizi dell'allora giovane inviato per la Cbs, realizzati a Buenos Aires e che si riferivano alle proteste nella capitale argentina durante il conflitto con i britannici, situazione che invece il giornalista descriveva come "di guerra".
O'Reilly si difende spiegando che non aveva mai affermato di essere "in guerra", ovvero nelle Falkland, ma in una situazione "da zona di guerra" dato il livello di agitazione e caos. Ma all'attacco parte anche in collega della Cbs che si trovava in Argentina con O'Reilly. Eric Engberg, che conferma come i servizi fossero esagerati e non aderenti alla realtà. Ci saltano su tutti: i siti Internet, le tv, i principali quotidiani americani. O'Reilly però non cede, promette battaglia e continua a condurre il suo programma su Fox, seguito da tre milioni di spettatori.
